Becky Behar - La sopravvissuta della strage di Meina.Le sue memorie raccolte nel volume La strage dimenticata
Angelucci Nadia Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2009
Scompare Becky Behar,donna forte che ha speso la sua vita ad offrire testimonianza dei tragici avvenimenti che la videro protagonista durante la sua adolescenza. Sopravvissuta alla strage di Meina e degli ebrei dal lago Maggiore nel settembre-ottobre 1943, quando aveva poco più di tredici anni, Becky Behar è riuscita a rendere questa tragica esperienza come una ragione di vita. Ha raccontato, sempre sostenuta dal marito Paolo, la sua storia ovunque,incontrando migliaia di studenti e battendosi per la verità contro ogni tentativo di strumentalizzazione e banalizzazione, contro ogni forma di razzismo e di violenza, per salvare la memoria e la dignità di chi in quella orrenda strage scomparve nel nulla.
La sua perdita è ancora più grave poichè priva ogni cittadino democratico di una voce (la sua era roca e dolcissima allo stesso tempo) preziosa e insostituibile. Attiva fino alla fine, ancora in questi giorni stava organizzando nuovi incontri ed iniziative (a Meina per l’inaugurazione delle scuole ai Fratelli Fernandez Diaz, a Stresa, a Verbania, a Novara, a Prato Sesia, a Oleggio) per continuare a diffondere la sua voce anche in occasione del prossimo giorno della memoria.
La sua sensibilità viene fuori anche dal suo libro, realizzato in collaborazione con la Comunità di S. Egidio e recentemente ripubblicato da Interlinea in occasione dell’uscita del film Hotel Meina di Carlo Lizzani; nel volume sono contenute anche alcune pagine del suo diario di adolescente nelle quali viene raccontata la strage del 1943 attraverso gli occhi della Behar bambina.
La strage dimenticata. Meina settembre 1943. Il primo eccidio di ebrei in Italia (Interlinea) ricostruisce la tragica vicenda della prima strage di ebrei in Italia, avvenuta 60 anni fa sulle rive del lago Maggiore. Nel settembre '43 la divisione corazzata Leibstandarte-SS Adolf Hitler, guardia del corpo di Hitler, proveniente dal fronte russo, con compiti militari, polizieschi e politici, ebbe l'ordine di stabilirsi sul lago per proteggere l'accesso alla frontiera Svizzera e per impedire la fuga di soldati italiani. Il comando venne alloggiato all'Hotel Beaurivage di Baveno. Tra il 15 settembre e l'11 ottobre, soldati del primo battaglione assassinarono 54 ebrei, 16 dei quali a Meina, ottenendo i nominativi con la collaborazione degli uffici comunali.
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