E' recentemente scomparsa, per problemi cardiovascolari aggravati dal covid, Irina Antonova, la storica direttrice del Museo Puškin di Mosca, di cui fu alla guida per ben 52 anni, divenendone poi presidente. Aveva 98 anni.
Venerdi, 18/12/2020 - La notizia della scomparsa ha destato commozione nel mondo dell'arte perché Antonova ebbe il merito, durante il regime comunista, di avere fatto conoscere al mondo le opere dei grandi artisti fino ad allora tenute nascoste nei magazzini. Era infatti entrata come funzionaria del museo nel 1945 e si era subito impegnata nella ricostruzione postbellica dell'edificio e poi nel nuovo allestimento, facendo rientrare nella capitale le opere che dopo la rivoluzione bolscevica erano stati confinate nei depositi. Iniziò poi a mostrarle al pubblico (nel 1961 divenne direttrice) trasformando il Pushkin un luogo espositivo di richiamo internazionale: organizzò una grande mostra dedicata a Pablo Picasso, nel 1974 riuscì a portare a Mosca dal Louvre la Gioconda di Leonardo, nel 1981 curò la mostra "Mosca - Parigi", esponendo pittori mai visti prima in pubblico come Kandinski, Malevich e Chagall ed organizzò anche la prima esposizione russa del tesoro di Priamo, scoperto dal mitico Heinrich Schliemann a Troia, sottratto alla Germania come trofeo di guerra nel 1945. Fu custodito segretamente nel deposito del museo fino al 1996, anche se solo una parte che però ne rappresenta il campione più pregiato: i reperti di proprietà russa, son 259 in tutto fra recipienti, gioielli e altri manufatti in oro, argento, bronzo e altri metalli, davvero una piccola parte delle migliaia di reperti rinvenuti da Schliemann.
La Antonova, uno tra i più grandi e rispettati museologi di tutto il Novecento e dei primi decenni del nostro secolo, fu studiosa ed esperta riconosciuta a livello mondiale, non solo dell'arte moderna, in ispecie dell’Impressionismo, ma anche del Rinascimento italiano da lei adorato.
Donna di straordinaria cultura, cosmopolita e poliglotta, aveva mantenuto la sua proverbiale energia anche nei suoi ultimi anni. Irina Antonova ha costruito la reputazione globale del Museo Puškin da lei prima diretto e quindi presieduto, difendendo con tenacia gli interessi della Russia e della sua città natale, Mosca.
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