E' morta Maria Sofia Messana, studiosa della storia della Sicilia e della Santa Inquisizione
Maria Sofia Messana raccolse e studiò 6.393 processi offrendo importanti e rilevanti elementi di conoscenza sulla prassi inquisitoriale verso i delitti di sortilegio e stregoneria.
Mercoledi, 27/04/2011 - Quando muore una persona cara non sai mai cosa dire. Maria Sofia Messana è morta a Palermo, la sera di Pasqua, il 24 aprile scorso, dopo una improvvisa e fulminante malattia che la sottrae alla vita a soli 63 anni. Io la conoscevo poco. Tuttavia era grande amica di due mie altrettanto grandi amiche e credo di avere captato bene il suo essere, nelle occasioni di incontro con lei. Dallo sguardo, dal sorriso dalla semplicità emergevano la generosità, la passione, la voglia di conoscenza da donare agli altri. Io con lei ho un debito. Lo scorso anno, fine gennaio del 2010, visitai le Prigioni dell'Inquisizione di Palazzo Steri di Palermo, unendomi ai liceali di Giarre, alunni di Marinella Fiume, godendo così di un grande privilegio. La sua guida fu preziosa e indimenticabile. Le sue parole facevano rivivere le scene dei graffiti delle prigioni. Allora, Maria Sofia mi disse: “parla di questo luogo su Noidonne”. Io finora non l'avevo ancora fatto. Ora però voglio raccontare della studiosa che la comunità degli studiosi siciliani e internazionale ha perso. Potrei elencare il suo curriculum studiorum, ma vorrei dire che oltre ai grandi titoli e meriti c'era un cuore, un'anima di donna di straordinaria sensibilità, acume, candore e capacità di rivelare agli altri l'amore per il sapere e la gioia che da esso proviene. Pochi dentro le università hanno queste caratteristiche. È stata una delle principali studiose della storia della Sicilia. Grazie alle sue ricerche sulla Santa Inquisizione, nel 2006 è stato possibile ricostruire la vicenda di un pescatore di Sant'Erasmo a Palermo, Francesco Mannarino, rinchiuso nelle prigioni di Palazzo Steri. Una delle sue ultime opere è stata “Inquisitori, negromanti e streghe nella Sicilia moderna. 1500-1782”, Sellerio, 2007. Docente presso l’Università degli Studi di Palermo si è occupata delle diverse problematiche relative alla presenza dell’Inquisizione in Sicilia, i suoi riflessi sulla storia sociale e la repressione della magia nell’Isola. Aveva una profonda conoscenza della struttura del Santo Tribunale. L’Inquisizione costituì il braccio armato della Chiesa contro tutte le forme di devianza e dalla ortodossia cattolica. La Messana parte da quei documenti prodotti dal Tribunale, ovvero atti processuali, carteggi dai quali emergono le sofferenze patite dagli inquisiti e parimenti le ambizioni degli inquisitori. Un lavoro di pazienza e amore profondo per la verità che le faranno condurre un’analisi chiara ed appassionante. Nonostante la distruzione dell’archivio palermitano si è a conoscenza dei reati contro cui si esercita l’attività del Santo Tribunale per il tramite delle sentenze pronunciate nei suoi tre secoli di vita e della corrispondenza tra il tribunale panormitano e l’Organo centrale madrileno (“Consejo de la Suprema y General Inquisicion”), conservati presso l’Archivo Historico Nacional di Madrid. Solo attraverso quella documentazione è stato possibile entrare in contatto con il passato. Maria Sofia Messana raccolse e studiò 6.393 processi offrendo nel suo libro importanti e rilevanti elementi di conoscenza sulla prassi inquisitoriale verso i delitti di sortilegio e stregoneria. L’attività persecutoria è indirizzata verso la “clandestinità delle pratiche mediche di guaritori e guaritrici, che cercano il contatto con il sovrannaturale per la cura delle malattie” adoperando forme di “esorcismo, riservato dalla Chiesa a sacerdoti abilitati a farlo”. La sua indagine spiega come la magia in Sicilia si sviluppa in quanto ricerca di contatto con il preternaturale, l’occulto, di cui gli auto da fè, ovvero le solenni cerimonie in cui sono lette le condanne dei singoli imputati e somministrato il tormento, l’assoluzione o la condanna. Grazie ai sui studi è emerso l'universo inquisitoriale, in cui protagonista è la popolazione siciliana “con le sue convinzioni religiose e magiche, con il suo attaccamento alle tradizioni del più lontano passato, sentite come radici insostituibili”. Ha curato di recente, per il Dizionario dell’Inquisizione (a cura) di Adriano Prosperi e John Tedeschi, le voci autodafé, carceri, sambenito, fra’ Diego La Matina, edito dalla Scuola Normale di Pisa proprio nel 2011. L'ultimo saluto di Noidonne per una insostituibile straordinaria donna e studiosa.
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