Ministra Mara Carfagna 2 - "non resta che continuare a testa bassa e in silenzio il nostro lavoro, in nome di convinzioni e diritti oggi più che mai offesi"
Nina Rosselli Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2008
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Nina Rosselli.
Ma come, un manipolo di eroi sconfigge la sinistra, responsabile dell’insicurezza che dilania le città italiane, cavalcando sul bianco destriero dell’ignominioso omicidio Reggiani, e poi a poco più di un mese dall’incoronazione del deus ex-machina del Belpaese, si rimangia tutto tagliando i finanziamenti ai centri anti-violenza? Forse perché c’è violenza e violenza?
Eh, già, perché una cosa è essere ammazzate da un extra-comunitario, un’altra è essere fatte fuori da un italiano. O forse la differenza sta nel fatto che Francesca l’ha trucidata uno sconosciuto, mentre le altre le fanno fuori i legittimi mariti... Misteriose sono le vie del risanamento berlusconiano!
E intanto Mara sta a guardare.
Girovagando su internet, si può con una breve ricerca notare che non risulta dichiarazione alcuna da parte del Ministro alle Pari Opportunità Mara Carfagna riguardo al taglio di 20 milioni di euro ai fondi destinati alla lotta alla violenza contro le donne. Beh, è vero, diamole tempo: al Ministero non l’avranno ancora informata che il 25 novembre 2007 in tutte le piazze italiane si è celebrata, tra lutti, rivendicazioni e proposte costruttive, la Giornata mondiale contro la violenza alle donne...ah, i fannulloni della Pubblica Amministrazione!
Certo un po’ di confusione c’è.
Per Commissione e Parlamento Europeo il 2008 è l’anno europero del dialogo interculturale “a seguito degli ampliamenti successivi dell'Unione Europea e dell'accresciuta mobilità dei cittadini” (http://europa.eu/scadplus/leg/it/lvb/l29017.htm) e, ça va sans dire, anche l’anno europeo delle lingue.
Per l’ONU il 2008 è l’Anno Internazionale per l’Igiene (http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3358).
Sul sito della Città di Torino il 2008 è salutato come “Anno della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Preceduto dal 2007, Anno Europeo delle Pari Opportunità per tutti, il 2008 in Italia pare già nei primi mesi di vita aver rapidamente voltato le spalle ai buoni propositi della vigilia: ronde, roghi e pestaggi anti-immigrati faranno scontente la Commissione Europea ed il Parlamento Europeo, mentre gli Italiani continueranno a masticare a malapena la propria lingua senza sapere nel frattempo il reale significato delle parole inglesi che utilizzano (è noto e diffuso nel Belpaese l’uso della parola “stage” - che si pronuncia in verità alla francese, come... “à la page”, tanto per fare un esempio a caso -, con improbabile accento anglosassone, col risultato di parlare di “palcoscenico” formativo anziché di una particolare modalità e fase dell’apprendimento professionale); la vergogna nazionale dei rifiuti abbandonati ovunque (anche lungo i torrenti del profondo Nord, e non solo là dove pascolano le bufale), dell’assenza o dell’inefficacia dei piani di differenziazione e riciclaggio della spazzatura domestica persino in comuni di grandi dimensioni, non possono che scoraggiare la buona volontà dell’ONU; infine la sola Torino, dall’inizio dell’anno ha già pianto ben più di un morto sul lavoro.
Non c’è da stupirsi, in questo delirio di buone intenzioni, che la Ministra appena insediatasi non abbia ancora le idee chiare. A noi, donne, a noi che stiamo fuori dall’agone politico, a noi che ci battiamo nell’ombra tra centri anti-violenza e case di accoglienza per le donne maltrattate, non resta che continuare a testa bassa e in silenzio il nostro lavoro, in nome di convinzioni e diritti oggi più che mai offesi – anche quello di spogliarsi per un calendario, senza per questo non poter ambire a fare buone leggi. Auguri, Mara.
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