Melchiorri Cristina Venerdi, 30/01/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Febbraio 2015
Sono Elisabetta, ho 65 anni e, dopo una vita di lavoro e grandi soddisfazioni professionali e di carriera in una grande azienda multinazionale, non senza grossi sacrifici, ora sono in pensione. In più sono nonna di un delizioso nipotino, Alessio, di quattro anni. Il punto è che mia figlia, che fa la grafica pubblicitaria, si aspetta che io faccia la baby sitter a tempo pieno. Io capisco che lei preferisca affidare il piccolo a me, piuttosto che mandarlo all’asilo e cercare una collaboratrice che la possa aiutare in casa e con il piccolo. Soluzione questa che per fortuna potrebbe permettersi economicamente, dato che sia lei che il marito avvocato guadagnano bene. Sono egoista?
Elisabetta Gatti, Milano
Cara Elisabetta, hai lavorato tutta la vita? Ti sei sacrificata per dimostrare a te stessa e agli altri che sei una brava manager, una buona madre, moglie, figlia? Adesso riposati! Sei nonna? Dai una mano, fai qualche torta di mele, ma non fare la baby sitter full time! Non scarrozzare il nipote tutti i pomeriggi. Ora è piccolo, poi arriverà il torneo di calcio e il corso di nuoto. Sappiamo che la questione si pone in modo così drammatico perche lo Stato è assente o quanto meno carente di supporti di welfare alle madri lavoratrici, come se la gestione dei figli fosse un problema privato di ciascuno e non dell’intera società. E se non ci sono le risorse economiche per comprare il servizio di asili privati e assistenti, la donna deve decidere se continuare a lavorare o stare a casa, oppure scegliere un part time, che significa quasi sempre dire addio alla carriera. In altri paesi europei o negli Stati Uniti in genere è chi guadagna meno che sta a casa o cerca di lavorare da casa, uomo o donna che sia. Da noi il dilemma non si pone nemmeno. E l’attuale crisi economica, che è anche crisi sociale e di valori, aggrava la condizione delle donne anche rispetto al mercato del lavoro. Tornando a te Elisabetta, ora hai il tempo e l’energia per occuparti di te stessa, per fare tutto quello che avresti voluto e non hai potuto. Vuoi fare volontariato? Bene. Resti connessa alla società, ne segui le evoluzioni, le esigenze. Non ti va? È lo stesso. Fai corsi di pittura, zumba, arti marziali… Ci sono settantenni giovani e attive come ragazze. Chi sono? Sono le donne che hanno sempre tenuto in movimento il corpo, il cervello. E il cuore!
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