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Due città per le profughe di guerra

Due città per le profughe di guerra

ex Jugoslavia / Associazione madri sole e Udi Carpi - Un progetto di solidarietà che oggi viene sostenuto anche dall’Onu

Giulia Salvagni Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2004

È stata gran festa all’arrivo della delegazione di Carpi, con il sindaco Enrico Campedelli in testa, giunta dalla provincia di Modena fino a Zemun, in ex-Jugoslavia. Zemun, un antico avamposto dell’Impero austro-ungarico, è stato inglobato da Belgrado nell’espansione del proprio tessuto urbano. Posto sul lato destro del Danubio, è diventato uno dei più grandi tra i sedici municipi della capitale, conta trecentomila abitanti ed una ricca, articolata rete di organizzazioni per il supporto della società civile. L’arrivo delle dieci persone della delegazione italiana, tra le quali i rappresentanti delle diverse associazioni coinvolte nel progetto, è stata in occasione dell’inaugurazione di un laboratorio di confezioni tessili e sartoriali che ha segnato il traguardo di un lungo periodo di scambi tra l’Arci Modena, l’Udi Carpi e Samohrane Majke, l’Associazione per madri sole costituitasi a Zemun nel 1995.
L’Associazione è nata con l’obiettivo di aiutare le donne direttamente colpite dai conflitti nell’area balcanica e le loro famiglie. Conta oggi 763 iscritte ma ne fanno parte anche 37 padri soli. Sono profughe dalla Croazia e dalla Bosnia Erzegovina, sfollate dal Kossovo, donne della comunità locale che, a causa delle guerre o per altri motivi, si trovano a dover provvedere da sole al proprio sostentamento e a quello dei propri familiari. In questi nove anni di attività l’Associazione ha dato vita a diverse iniziative ed ha potuto aprire, grazie agli aiuti giunti, un negozio per la vendita dei prodotti confezionati dalle associate ed un programma di educazione prescolastica per i loro figli dai tre ai sette anni. Impegnata in una forte opera di sensibilizzazione verso le problematiche di questa fascia svantaggiata della popolazione, l’Associazione offre anche supporto psicologico alle madri/padri e ai loro figli e promuove iniziative volte a fornire loro strumenti di autosostentamento e tra le varie iniziative promosse si ricordano corsi di formazione sull’utilizzo del computer, sulla lavorazione a maglia, di ricamo e cucito.
A Carpi, con molte aziende specializzate in confezioni e quindi ricca di esperienze da offrire, si stava lavorando da anni al progetto. Con precisione dal 1997, quando Romana Lugli con l’Udi Carpi e Rossella Perruccio con l’Arci Modena avevano iniziato una serie di incontri per la raccolta di macchinari, tessuti e soldi destinati alla Samohrane Majke. Fino ad oggi, sono state organizzate numerose serate di solidarietà per reperire fondi e materie prime, avventurosi viaggi in furgone, consegne a volte interrotte da bombardamenti ancora in corso, incontri tra rappresentanze politiche dei due comuni.
Nel febbraio 2002 il comune emiliano ha ospitato una delegazione del municipio di Zemun sulla base del programma Onu Città Città per lo sviluppo locale che ha permesso il finanziamento di un corso professionale presso il centro Carpiformazione rivolto a due donne di Zemun. Grande l’interesse delle jugoslave per i procedimenti tecnici degli esperti carpigiani e per le strategie di mercato che le piccole e grandi aziende adottano. Idee preziose che si stanno riproducendo anche sui manufatti venduti nel negozio del Samohrane Majke.
A giugno di quest’anno, l’Unops (Ufficio delle nazioni unite per i progetti) insieme al comune di Carpi e a quello di Zemun hanno sottoscritto un accordo di cooperazione per impegnarsi a promuovere e realizzare iniziative a sostegno dell’integrazione sociale ed economica dei gruppi più svantaggiati della popolazione di Zemun, con particolare attenzione alle donne e alla loro piena valorizzazione socio-lavorativa dando vita ad un progetto di percorsi di formazione professionale per la creazione di un’impresa tessile che veda coinvolto un gruppo di donne quali ragazze madri e donne colpite dal conflitto.
Il laboratorio appena inaugurato ospita dodici donne che si stanno avviando alla formazione sotto la guida di due docenti italiani provenienti dal centro Carpiformazione diretto da Gianna Catellani. L’obiettivo è quello di formare operatori esperti nel campo delle confezioni, in possesso di adeguate competenze e capaci di inserirsi in modo efficace, ed in breve tempo, nei possibili contesti produttivi che possono essere attivati nella periferia di Belgrado. Grazie ai diversi finanziamenti giunti, il corso proseguirà per tutto il 2005 ed i prodotti che ne usciranno andranno ad unirsi a quelli già in mostra nel negozio del Samohrane Majke.
I partner che hanno sostenuto il progetto di Carpi sono: Comune, Carpiformazione, Udi, Arci Modena, Banca del tempo di Carpi, Regione Emilia Romagna, Unops, Comune di Zemun e Samohrane Majke.
A partire dal mese di gennaio, sono in programma una mostra dal titolo “Un altro mondo è possibile”, che riunisce tutti i soggetti che hanno aderito e sostenuto l’iniziativa in favore dell’associazione Samohrane Majke, e un ciclo di conferenze sul tema della solidarietà come arma contro la guerra.

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