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Dove le bambine crescono in fretta

Dove le bambine crescono in fretta

Irlanda - Travellers tra i nomadi irlandesi le donne gestiscono i contributi pubblici, ma si sposano giovani e ‘servono’ i mariti

Francesco Alesi Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Marzo 2009

Quando arrivo nel piccolo campo nomadi di Letterkenny, nel Donegal, ci sono dei bambini che giocano tra i resti di una vecchia automobile giapponese. Come tutte le domeniche mattina, il campo è semivuoto poiché quasi tutti sono andati alle corse di cavalli clandestine. Nel campo ci sono solo bambini, la più grande, Mary, ha forse 15 anni, è ancora in pigiama ed è lei che bada al campo in assenza dei grandi.
Sono trascorse appena due settimane da quando sono arrivato in Irlanda, per lavorare ad un foto reportage sugli Irish Travellers, i gypsies autoctoni irlandesi, ma non è la prima volta che vedo una bambina investita di responsabilità. Il ruolo delle donne è molto cambiato nelle famiglie che hanno abbandonato il nomadismo e si sono raccolte in campi nei pressi dei centri abitati.
Negli anni ‘70 il governo irlandese ha varato un piano di assistenza sociale con lo scopo di integrare i nomadi nelle comunità stanziali. I Travellers hanno goduto di sussidi mensili che hanno consentito a molte famiglie di provvedere ai propri bisogni primari come il mangiare, il curarsi o l’istruzione dei bambini. Periodicamente, gli assistenti sociali incontrano un rappresentante del campo che espone i problemi e propone soluzioni; quasi sempre questo compito è affidato ad una donna, la quale, in genere, riceve e gestisce direttamente i fondi.
Tuttavia, in molti casi, gli aiuti statali hanno sortito un effetto inaspettato: hanno liberato gli uomini dall’obbligo di lavorare potendosi permettere di trascorrere le giornate ad ubriacarsi nei pub. Il problema dell’alcolismo tra i Travellers è cresciuto in modo esponenziale negli anni ‘80 e continua ad aumentare.
Chissà se anche il papà di Mary trascorre le giornate al pub, ma di sicuro lei sa come trattare gli ospiti. Dopo avermi dato il permesso di entrare nel campo per scattare alcune foto, mi ha servito una tazza di tea con il latte e mi ha chiesto se volessi mangiare qualcosa. Dai fornelli veniva un buon odore di bollito ma ho preferito non interferire troppo nella sua domenica mattina da ‘comandante’ anche perchè lei era già abbastanza indaffarata a dar da mangiare ai più piccoli e a cambiare pannolini.
Nonostante fra i Traveller le donne abbiano sostituito gli uomini nella gestione economica della famiglia, la distinzione dei compiti tra uomo e donna è ancora molto evidente. Durante i tre mesi di viaggio tra le varie comunità, non ho mai bevuto un tea preparato da un uomo. Quando le mogli non potevano, erano le figlie a darsi da fare, anche se ancora bambine. Dopotutto, le bambine devono crescere in fretta se vogliono una famiglia propria: l’età media in cui ci si sposa è di 18 anni per le ragazze e 20 per i ragazzi. Una ragazza single a più di 20 anni rischia di rimanerlo a vita. Inoltre la comunità Traveller osserva in modo stringente la morale cattolica, il sesso prematrimoniale è ancora un tabù e pochi genitori autorizzerebbero un proprio figlio a sposare una ragazza che è già andata a letto con un altro, ed in questo le donne, sono più conservatrici degli uomini.
Prima di lasciare il campo di Letterkenny torno nel caravan a salutare Mary. Sta lavando i piatti ma invece del pigiama indossa jeans aderenti ed una maglietta che le lascia la vita scoperta. Ha i capelli sciolti. La chiamo per salutarla e quando si volta noto che si è messa il rossetto.
(Le foto e la realtà dei Travellers sono stati oggetto di una mostra. Francesco Alesi è co-fondatore di ANRA, un collettivo di giovani fotogiornalisti internazionali. Su www.anra.is aggiornamenti sulle mostre ANRA in Italia e altre foto storie)

Testo e foto di Francesco Alesi

(24 marzo 2009)

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