Mercoledi, 08/06/2011 - "I fondi del 2011, cioè 250 milioni di euro, sono spariti, nonostante fossero stati destinati dalla legge a servizi per la conciliazione e la non autosufficienza. Ora esigiamo che i 4 miliardi risparmiati in 10 anni con l’aumento dell’età pensionabile per le donne nel pubblico impiego siano destinati in modo certo e trasparente a politiche sociali e familiari che incentivino il lavoro delle donne". Così Emma Bonino, vice presidente del Senato e Presidente onoraria di Pari o Dispare nel corso della conferenza stampa indetta per denunciare 'lo scippo' e illustrare le prossime mosse di un'azione di contrasto vasta e condivisa, nell'intento di 'mettere a regime' l'impego dei fondi, anche istituendo un apposito Comitato di Garanti.
Numerose le associazioni presenti alla conferenza, in rappresentanza delle oltre 80 che hanno aderito all'appello condividendo la richiesta al Governo che i 4 miliardi siano usati per incentivare l’occupazione femminile e quindi la crescita del Paese.
La sottrazione di denaro è stata definita "scandalosa" e le richieste avanzate da parlamentari, donne ed uomini, bipartisan e associazioni varie sono chiare: attribuzione certa del fondo e trasparenza sulle politiche da attuare relativamente al suo utilizzo.
I tre emendamenti elaborati in relazione al disegno di legge n. 4357 hanno lo scopo di "destinare i fondi a misure di incetivazione dell'occupazione femminile, come vuole Europa 2020" ha precisato Cristina Molinari, presidente di Pari o Dispare.
Chiaro il programma di lavoro nei prossimi giorni: gli emendamenti andranno all'esame della Commissione e l'attenzione delle donne e delle associazioni accompanerà l'iter, fino all'esame in Aula. Una certa influenza potrà avere anche la pressione dei media e la sensibilizzazione di parlamentari e cittadine/i. Quindi con mail, passaparola, presidi e qualsiasi altro metodo sarà dato il necessario supprto affinchè lo 'scippo' non si ripeta e, anzi, sia definitvamente scongiurato per il futuro.
Ecco l'appello, che si può sottoscrivere mandando una mail a segretariapod@gmail.com :
QUATTRO MILIARDI (ERANO) TUTTI PER NOI:
GIU’ LE MANI DAI FONDI GENERATI DALL'AUMENTO DELL'ETA’ PENSIONABILE DELLE DONNE
E’ in atto un grave furto alle donne italiane, che rischia di passare inosservato.
Il Governo, con l'aumento dell’età pensionabile delle donne nel pubblico impiego (come da standard europei), si era impegnato ad utilizzare i risparmi che ne derivano - 4 miliardi circa in dieci anni - per interventi dedicati a favorire l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro, per la conciliazione fra tempi di vita e tempi di lavoro e per il fondo non autosufficienza.
Quattro miliardi nei primi dieci anni e, dopo, 242 milioni di euro a regime ogni anno: sono cifre che mai le donne italiane hanno potuto anche solo sognare.
Dobbiamo difendere questo tesoro: consentirebbe alle donne italiane e a tutto il Paese di rimettersi in marcia verso gli obiettivi europei, non solo in termini di equiparazione femminile, ma anche di crescita economica. L'Italia stenta a crescere e non può quindi ignorare ciò che è universalmente riconosciuto: il miglior ricostituente per lo sviluppo è un tasso di occupazione femminile elevato.
4 miliardi in dieci anni per 4 obiettivi:
1 - un programma pluriennale di investimento pubblico e tracciabile dei “nostri” quattro miliardi
- 2- più servizi per la conciliazione di tipologia diversificata
3 - più misure a favore dell’inclusione delle donne nel mercato del lavoro a tutti i livelli
4 - chiara identificazione dei rappresentanti politici e sindacali che realmente si impegnano a sostenere il programma per le donne italiane
Noi che firmiamo questo appello ci mobilitiamo per una azione politica – pubblica e visibile - contro un furto insopportabile per le cittadine di questo paese, irreparabile se dovesse giungere a compimento. Persi questi soldi, sarebbe davvero difficile continuare a parlare di misure per la conciliazione e politiche di inclusione femminile.
Per aderire mandare una mail con i propri dati anagrafici a segretariapod@gmail.com
Hanno lanciato l'appello:
A.F.F.I., Amiche ABCD, Arcidonna, Aspettare Stanca, Associazione delle Donne della Banca d’Italia, CEMP (Milano, Consultorio familiare privato Laico), Cittadinanza Attiva, Corrente Rosa, Diversamente Occupate, Donne in Quota, Donne in volo, Filomena, Gruppo Maternità & Paternità, Innovatori Europei, Leipuò, Lucy e Le altre, Ozio Creativo Society, PariMerito, Pari o Dispare, Rete per la Parità, Udi Nazionale, Usciamo dal silenzio, Valore D
Hanno aderito all'appello:
ADOM (Appello Donne e Media), AIDOS,Amica Cicogna ONLUS,ARPA, ARCI Donna Napoli ONLUS, ARCI LESBICA/Associazione Nazionale, ARCIGAY, Ass. Culturale Partecipazione , Ass. Radicale Ernesto Rossi Napoli, Ass. FOTOGRAFAREDONNA, CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE, Centro Donna Lucca, CERTI DIRITTI, Comitato Internazionale 8 marzo, Consulta Femminile di Trieste , Coordinamento Donne CGIL Firenze, Coordinamento lesbiche romane, DI NUOVO, Donne per la difesa della società civile (Torino), DONNESUDONNE, DIRE (Donne Italiane Rete Estera, Parigi), DONNE E SCIENZA, DONNE E TECNOLOGIA, DONNE SPI CGIL Padova , FILDIS (Federazione Italiana Laureate e Diplomate di istituti Superiori), Forum delle donne di Trieste, Forum delle Giovani Donne di Trieste,Forum Politico delle Donne di Verona, Genere Femminile, Genio Donna (mensile pari opportunità), GRUPPO MINERVA FEDERMANAGER, Gruppo Sconfinate, IL CORPO DELLE DONNE – Lorella Zanardo, Il Portale delle Donne, In Genere, La metà di tutto, LIBERE TUTTE Firenze, NATA DONNA, NOI DONNE, Noi Rete Donne, PADOVA DONNE,Rete delle donne per la rivoluzione gentile, ReteAntiViolenza Siracusa, ReteDonne Germania, Rete Donne per la Rivoluzione Gentile, Senato delle Donne (Como), SORELLE d'Italia, Staff Campo Politico Donne 2011, WILPF Italia,Women in the city, Womenomics.it, Working Mothers Italy, UDI Ferrara, UDI Cerchio del Lago,- UDI Romana La Goccia,- UDI "Il Caffé delle Donne",UDI Monteverde,UDI Napoli
Per aderire mandare una mail con i propri dati anagrafici a segretariapod@gmail.com
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