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Dopo le promesse, l’Abruzzo ancora aspetta - di Gian Mario Gillio*

Dopo le promesse, l’Abruzzo ancora aspetta - di Gian Mario Gillio*

Due concerti di solidarietà per non dimenticare; 13 novembre a Roma, 14 novembre a Lanciano

Giovedi, 12/11/2009 -
A sette mesi dalla tragedia (erano le 3,30 del 6 aprile scorso) la terra in Abruzzo continua a tremare, proprio come gli animi della popolazione. Molti sfollati vivono tutt’oggi nelle tendopoli, altri non osano, e giustamente, entrare nelle loro case dichiarate “agibili” (di serie A), per via dei seri danni strutturali, evidenti e mai sanati, come già documentato da diversi reportage giornalistici. Un’agibilità «d’ufficio», dunque, che non convince la popolazione abruzzese. E proprio in questi giorni di grande freddo arriva anche la «fredda» accusa dei vescovi abruzzesi che in occasione dell’Assemblea generale hanno «gridato»: “I terremotati sono stati illusi. Si dica la verità, non si prometta l’impossibile creando aspettative e illudendo la gente”. Partire dalla situazione attuale, dunque, è necessario per denunciare l’incuria e il degrado che gli sfollati devono ancora vivere, disagio di un’intera popolazione. Stare vicini, ricordare e seguire la vicenda aquilana è doveroso. Qualcosa di buono per la popolazione lo si è potuto vedere, ma non è ancora sufficiente. Monitorare ciò che verrà fatto, come promesso, e ciò che non è stato fatto, come è evidente, è un dovere civile e morale che tutti dobbiamo sentire. Dovere verso una popolazione che ha saputo dimostrare grande dignità e che ci ha fatti sentire fieri di essere italiani. Il futuro è ancora incerto e il presente difficile, i problemi sono cogenti e reali. Dopo il sensazionalismo mediatico non possiamo spegnere i riflettori sull’accaduto, proprio perché ancora accade. Oggi più che mai è necessario monitorare costantemente la situazione abruzzese, informare, documentare, sollecitare governo e istituzioni affinché si possa giungere al più presto ad una soluzione. L’informazione, quella vera, deve ritrovare le parole. Rompere il silenzio, raccontare ciò che accade è un modo serio come e più di altri per non lasciare soli i terremotati d’Abruzzo. La solidarietà e l’informazione passano anche attraverso la musica.



L’Orchestra Sinfonica Abruzzese e l’Alexian Group di Santino Spinelli eseguiranno due concerti di solidarietà per l’Abruzzo che avranno luogo il 13 novembre a Roma presso il Tempio valdese di piazza Cavour alle 18 (ingresso gratuito) e a Lanciano (Chieti) presso il Teatro Fedele Fenaroli, il 14 alle ore 21. “Romano Drom”, la lunga strada dei Rom, rappresenta un evento artistico unico e originale in cui sarà proposta musica Rom interpretata dall’Orchestra Sinfonica abruzzese con canti in lingua romanì composti da Alexian Santino Spinelli.



"I Rom abruzzesi, cittadini italiani, sono presenti in Abruzzo da oltre sei secoli e sono vicini alle famiglie aquilane duramente colpite dal terremoto – ha rilevato Spinelli in occasione della conferenza stampa – . Per la prima volta in questi eventi con la Sinfonica abruzzese la musica romanì non sarà assorbita dalla musica classica, ma al contrario l’orchestra sinfonica accompagnerà e si integrerà nella musica romanì." Una commistione musicale sana e intrisa di solidarietà, anche alla luce degli ultimi sgomberi dei campi Rom avvenuti a Roma in questi giorni.



Gian Mario Gillio*, direttore della rivista “Confronti



(12 novembre 2009)

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