Trieste, Chieti, Molfetta - ...notizie di parità da nord a sud
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2008
Trieste / Donne e scienza
La quarta edizione del Convegno Annuale dell’Associazione Donne e Scienza si è tenuta con il contributo della consigliera di parità regionale del Friuli Venezia Giulia Maria Grazia Vendrame. L’iniziativa (18 e 19 settembre) è stata ospitata presso l’Università di Trieste. Scopo dell’Associazione Donne e Scienza - che è presente a livello nazionale dal 2003 ma la cui storia risale ad almeno venti anni fa - è quello di promuovere l’ingresso e l’avanzamento delle donne nelle carriere scientifiche, divulgando la scienza, i suoi aspetti etici ed il senso di responsabilità verso la società tutta. Tre le sezioni del convegno: Scienza e Formazione, Scienza e Comunicazione e Scienza e Ricerca Industriale. “Quest’ultimo filone, con una tavola rotonda in cui si sono trattati i requisiti, i metodi di valutazione e le opportunità di carriera nelle organizzazioni industriali parlando di spin off, di libere professioni, di grandi imprese e così via, è stata forse la sezione più innovativa - hanno dichiarato le organizzatrici - perché ha sottolineato come l’apporto femminile nella ricerca privata è forse l’aspetto più negletto da tutti, anche dagli addetti ai lavori”. Poiché la scienza è senza confini, è stato notato come “l’impegno delle donne nella scienza è sempre più aderente alla nostra modernità” quando le ricercatrici si occupano di rifiuti, di videogiochi o di robotica. Nell'ambito della formazione è stato presentato un progetto di mentoring, per ora tutto “al femminile”, utile per promuovere lo sviluppo dei giovani verso nuovi percorsi lavorativi e di carriera. Interessanti i contributi portati da personaggi come Margherita Hack, da noti giornalisti scientifici, professionisti e ricercatori del mondo accademico e industriale e da esponenti delle Università di Padova, Bari, Bologna, della Basilicata e della Cattolica di Milano, del CNR di Lecce e Parma, dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione di Roma, dell’Associazione Donne Italiane Inventrici ed Innovatrici e della Commissione Europea.
Chieti / Le Pari Opportunità entrano in classe
Diffondere la cultura della pluralità ed educare i giovani al rispetto dell'alterità. Questi gli intenti del piano di promozione e di sensibilizzazione promosso dalla Consigliera di Parità della Provincia di Chieti, Giovina Tomassi, e dall'Ufficio Scolastico Provinciale di Chieti. Il Dipartimento dei Diritti e delle Pari Opportunità in collaborazione con il Centro di formazione e Studi ha finanziato due progetti a favore dell'Istituto d'Arte di Chieti e dell'Istituto Professionale “Pietro De Giorgio” di Lanciano. “L'obiettivo comune alle due idee progettuali - afferma la Consigliera - è quello di orientare e far acquisire ai giovani elementi conoscitivi per combattere le disuguaglianze di genere”. Il progetto “Cultura di Genere e non cultura in genere” dell'Istituto d'Arte di Chieti, attraverso un processo di formazione dei docenti e degli studenti, tende a favorire l'acquisizione di strumenti critici necessari al superamento degli stereotipi sessisti attraverso un percorso che poggia sul contributo di esperti e su documentazione offerta dall'archivio di Stato della Provincia per una lettura della differenza di genere fondata sulla comparazione del ruolo e della figura femminile della terra d'Abruzzo di oggi rispetto a quello di epoche passate. Il progetto “Donne e protagoniste” dell'Istituto Professionale Pietro De Giorgio di Lanciano, tende a finalizzare sistemi di lavoro che consentano di valorizzare le diversità. Attraverso la formazione dei docenti e degli studenti sulle tematiche fondamentali della pedagogia letta al femminile, e con il supporto della letteratura di scrittici contemporanee, si propone di favorire politiche di cambiamento di mentalità nelle strategie didattiche. “L'impegno portante dei due progetti - dichiara la Tomassi - è quello di incidere ed operare trasformazioni sociali nell'ottica di una politica che valorizzi nel contempo il maschile e il femminile, superando i tradizionali ruoli”.
Puglia / Il Tar ammonisce l’amministrazione di Molfetta
Tutto è cominciato con il ricorso inoltrato dalla Consigliera regionale di parità Serenella Molendini (effettiva) e Teresa Zaccaria (supplente) e da Francesca La Forgia, della Consulta delle donne di Molfetta, che hanno contestato la violazione dell’art 37 dello Statuto comunale nella nomina degli assessori (tutti maschi) e del principio delle Pari Opportunità. Il Tar ha accolto il ricorso e ha ingiunto al Sindaco di nominare delle donne nella Giunta comunale oppure di motivare le ragioni che glielo hanno impedito. Prevedibile il ricorso al Consiglio di Stato da parte del Sindaco Antonio Azzolini, che è anche presidente della Commissione bilancio al Senato, ma intanto la vicenda ha già un valore: aver ottenuto il riconoscimento di un principio politico ed etico prima ancora che normativo. “Era già avvenuto qualcosa di analogo con il comune di Veglie, ma in quel caso la nettezza della sentenza ha costretto il sindaco ad ottemperare”. Le Consigliere di Parità sono soddisfatte, per ora, e annunciano che “se il Sindaco ricorrerà al Consiglio di Stato, noi ci saremo a dire la nostra. Non solo, intendiamo presentare ricorso al Tar contro ogni Ente Locale che non rispetta le norme statutarie”.
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