Progetti - Tre iniziative: in Abruzzo contro le discriminazioni, a Salerno per le imprese, a Cuneo "Invidiosa io?".
Redazione Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2007
Abruzzo / Reti contro le discriminazioni sul lavoro
Le discriminazioni che le donne subiscono nel mondo del lavoro, lo sappiamo, sono molte: guadagnano meno dei loro colleghi maschi, sono più precarie di loro, e naturalmente è solo delle donne la prerogativa di essere soggette a ricatti nel nome di quel diritto alla maternità ormai conquistato per legge da decenni ma continuamente rimesso in discussione nella pratica. Eppure in Italia sono ancora troppo poche le donne che agiscono in via giudiziale o stragiudiziale per tutelare i propri diritti. Spesosi la discriminazione è vissuta dalle stesse vittime con rassegnazione, come un male necessario. Le Consigliere di Parità sanno bene per esperienza quanto sia importante avere degli alleati per portare a casa dei risultati, e dall’Abruzzo arrivano segnali concreti di collaborazione tra le Consigliere di Parità, le Direzioni Provinciali del Lavoro e la Direzione Regionale. Da un primo Protocollo d’intesa siglato dalle Consigliere di Pescara e la direzione Provinciale del Lavoro, gli accordi si sono allargati a macchia d’olio a tutte le Consigliere delle Province di Chieti, L’Aquila e Teramo, fino alla Consigliera di Parità regionale. Nei protocolli si sancisce la nascita di collaborazione concreta nella rilevazione delle discriminazioni tramite indagine e ispezioni sui luoghi di lavoro, e per la verifica dell’attuazione dei piani triennali di azioni positive da parte delle pubbliche amministrazioni. Il protocollo siglato a livello regionale prevede inoltre che se in sede di ispezione venga accertata la mancata trasmissione da parte delle aziende del rapporto biennale alla Consigliera Regionale di parità, questa verrà immediatamente informata, così come saranno oggetto di segnalazione da parte degli ispettori tutti quei casi in cui siano ravvisabili situazioni di discriminazioni collettive, di competenza della Consigliera regionale di parità, dovute a clima aziendale o modalità di organizzazione del lavoro.
Verranno inoltre organizzate attività di informazione/sensibilizzazione/formazione nei confronti degli ispettori/trici del Lavoro sui temi della discriminazione di genere diretta e indiretta.
Il protocollo siglato a Pescara ha già dato un importante risultato: è stato infatti messo a punto un questionario rivolto alle donne che si presentano all’ufficio provinciale del Lavoro per la convalida delle dimissioni volontarie entro il primo anno dalla nascita di un figlio, come prescrive la legge. Sappiamo bene che la volontarietà delle dimissioni non è quasi mai tale, ma è frutto di pressioni di ogni genere più o meno esplicite, o di difficoltà a conciliare il lavoro con i compiti di cura. Attraverso il questionario si potrà aprire una finestra per indagare questa realtà in presa diretta.
Maristella Lippolis
Salerno / W le imprese non discriminanti
Prende il via il progetto “SA 8000: la responsabilità sociale con prospettiva di genere” promosso dall’Ufficio della Consigliera di Parità della provincia di Salerno. Il progetto, tra le prime sperimentazioni avviate in Italia, ha come obiettivo quello di diffondere e promuovere tra le imprese e sul territorio salernitano una nuova visione della responsabilità sociale che, partendo dai requisiti previsti dalla certificazione internazionale SA8000, consenta di rafforzare l’elemento della “non – discriminazione di genere”. L’iniziativa promossa dalla Consigliera di Parità prevede una serie di azioni che vanno dalla sensibilizzazione alla formazione specialistica, fino all’accompagnamento all’ottenimento della certificazione vera e propria. “Abbiamo inteso costruire un percorso integrato che potesse coinvolgere le imprese, le donne e le lavoratrici e il territorio” – ribadisce la Consigliera di Parità – “ l’assoluta novità del progetto e la mancanza di altre buone prassi in Italia sono per noi un elemento di sfida e gratificazione, così come lo è aver coinvolto direttamente sia le associazioni sindacali che quelle datoriali e, ovviamente l’Amministrazione Provinciale”.
Il piano di lavoro prevede una prima azione di formazione diretta ai dirigenti ed i responsabili aziendali avente quale obiettivo l’implementazione del sistema “SA 8000 con prospettiva di genere” all’interno delle organizzazioni di appartenenza. La seconda fase del piano, che partirà in ottobre, risponde alla necessità di trasferire competenze specialistiche al territorio e di garantire l’effetto moltiplicatore dell’iniziativa. Sarà organizzato, a tale scopo, un corso di alta formazione per donne che vogliano ottenere la qualifica di “auditor” per la SA 8000. “E’ nostra intenzione – conclude la Consigliera di Parità – sia contribuire all’elaborazione di un sistema originale di certificazione, che favorirne l’utilizzo da parte delle aziende e farne occasione di opportunità di crescita professionale e lavorativa per le donne della nostra provincia”.
Ogni ulteriore informazione può essere richiesta scrivendo a : redazione@consilieraparitasalerno.it oppure telefonando allo 089 337577 il lunedì e venerdì ore 9.00 - 13.00.
Cuneo / "Invidiosa io?"
Promossa dalla Consigliera di parità della Provincia di Cuneo, si è svolta una singolare iniziativa per discutere di un tema che spesso le donne rimuovono: l’invidia. "Sentimento malevolo provocato dall'altrui soddisfazione". Questa la definizione ufficiale del termine invidia: di questo, ma anche delle sfaccettature e delle conseguenze di questo spiacevole quanto deleterio stato d'animo, si e parlato nel convegno dal titolo "Invidiosa io? Analisi di un sentimento trasversale". "Da molto tempo pensavo ad un’iniziativa del genere, perché sono convinta che l’invidia sia uno dei maggiori ostacoli sul percorso verso la crescita della solidarietà e della possibilità di costruire un nuovo modo di rapportarsi fra le persone, in particolare fra le donne, anche se non è un sentimento esclusivamente femminile - spiega la Consigliera di Parità provinciale Anna Mantini, promotrice dell'incontro -. L'aggressività che si sviluppa tra donne è differente da quella che si instaura fra uomini. Le donne, per esempio, competono solo con le altre donne e non con gli uomini; molte di loro sviluppano idee sessiste, nonostante di solito tendano a negarlo anche a se stesse. L'oppressione di cui il genere femminile è vittima nella nostra società si traduce spesso anche nelle opinioni e nei comportamenti delle donne verso altre donne. E di frequente alla base di questi atteggiamenti c'è un rapporto conflittuale tra madre e figlia o tra sorella e sorella. Spero che questo convegno - conclude la Mantini - possa offrire un’occasione di riflessione per tutte e per tutti e che possa contribuire a promuovere comportamenti più razionali e responsabili, in un’ottica di collaborazione costruttiva, esorcizzando le negatività". Il convegno si è svolto secondo quattro linee tematiche: Invidia e rivalità: un ostacolo alla realizzazione della donna; L'invidia come stereotipo di genere; l'altra faccia del mobbing; come si può trasformare l'invidia da sentimento negativo a stimolo all’automiglioramento.
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