Martedi, 18/06/2013 - È mancata solo la grancassa. Per il resto la solennità e l'impegno profuso dal governo nel dare il via alla nuova stagione costituente sono stati al massimo.
Ma il Parlamento, e in particolare le donne parlamentari chiamate ora al lavoro, come reagiscono al martellamento del Governo affinché questa volta le riforme si facciano davvero, non solo tentate come negli scorsi decenni?
Al Senato, dove ha iniziato il suo iter il disegno di legge costituente, che fissa le procedure e i tempi di approvazione delle riforme, i pareri delle donne sono discordi. Ne parlano le senatrici Doris Lo Moro (PD) e Loredana de Petris (SEL) ambedue impegnate ora ad approvare il ddl sulle procedure che è all'esame della Commissione Affari Costituzionali del Senato e ambedue future componenti del Comitato dei 40 Parlamentari che dovranno esaminare il lavoro istruttorio fatto dai 35 "saggi" nominati dal Governo. È già su questo Comitato dei saggi le opinioni divergono. Assolutamente inutile e pletorico, secondo Loredana de Petris, utile secondo Doris Lo Moro che apprezza la competenza istituzionale di questi saggi, il ventaglio di posizioni che garantiscono e, non ultimo, il fatto che 10 su 35 siano donne. Inoltre la Senatrice Lo Moro è ottimista: a suo avviso il lavoro istruttorio governativo non comporterà scavalcamenti del Parlamento e quindi lesioni dell'attuale dettato costituzionale, mentre la senatrice De Petris si dice sicura che il Governo accentrerà su di sè le competenze e metterà poi il Parlamento di fronte a un ddl già bello che fatto. Sul tipo di Riforme da fare non sono del tutto d'accordo. Entrambe ritengono che le più urgenti siano la legge elettorale, il bicameralismo perfetto e il numero dei Parlamentari; ma mentre la senatrice Lo Moro ritiene inevitabile che queste trascinino di conseguenza altre modifiche a livello più alto, secondo la senatrice De Petris era più opportuno procedere per gradi (iniziando dalle riforme più mature e condivise) anziché fare di ogni erba un fascio che comprende anche il presidenzialismo, e cioè una modifica fortemente divisiva e che comporta un diverso modo di elezione del Presidente della Repubblica. Sui tempi previsti dal Governo per approvare le Riforme, e cioè su quei 18 mesi che dovrebbero scadere ad Ottobre del 2014, si pensa che sia una ipotesi realistica? La Senatrice Lo Moro vuole dare fiducia alle Istituzioni: lei questo Governo lo ha votato a fatica, ma ora vuole credere nel suo impegno costituente e nel suo rispetto di un Parlamento che verrà così fortemente responsabilizzato a fare bene e presto. Per la senatrice De Petris invece si inizierà presto a perdere tempo, anche perché la sconfitta alle amministrative ha tolto alla destra la voglia di ritornare presto alle urne.
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