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Donne in Parlamento: cosa, chi / Manovra e proteste - di Paola Avetta

Donne in Parlamento: cosa, chi / Manovra e proteste - di Paola Avetta

Una manovra contestata poco dalle donne, che saranno molto colpite. L'opinione della Senatrice Anna Maria Carloni

Lunedi, 12/09/2011 - Le proteste contro la manovra economica sono state forti e hanno comportato anche dei tafferugli con le forze dell’ordine, davanti al

Senato, ma da parte della senatrice Anna Maria Carloni, PD, segretario alla Commissione Bilancio e attivissima nel contrastare la manovra in Commissione e in Aula, si esprime un rammarico: quello che le donne si siano fatte sentire troppo poco, permettendo al Ministro Brunetta di dire che non c’era alcun problema ad innalzare l’età pensionabile delle donne nel settore privato, visto che quando lo si era fatto nel settore pubblico non era stata organizzata neanche un’ora di sciopero.

Ma la Senatrice Carloni esprime anche un altro rammarico, quello che si stia dando poca attenzione a cosa comporterà l’aumento di un punto dell’Iva deciso per ripianare i conti e rispondere alle pressioni che ci venivano fatte in sedi europee. La protesta sulla manovra c’è stata, forte, perché si sono colpiti i soggetti più deboli, le spese familiari e gli enti locali, anziché i ministeri nazionali, ma non si è del tutto capito che ora si preannuncia un ulteriore temporale per la spesa sociale che, secondo accordi presi precedentemente doveva essere sostenuta proprio con quell’aumento di un punto dell’Iva che invece andrà a ripianare i conti dello Stato.

Infatti, in previsione della riforma assistenziale decisa dalla manovra precedente, si era stabilito che per evitare tagli nelle agevolazioni fiscali alle famiglie, nei contributi di maternità, per i disabili e le pensioni al minimo, ci si impegnasse in prospettiva per un aumento di un punto dell’Iva che avrebbe colmato gli effetti dei tagli previsti . Ma ora, cosa succederà? Avremo a breve una macelleria a livello dell’INPS, dice la Senatrice Carloni, e a questa macelleria si aggiungerà quella che verrà attuata dagli enti locali (tartassati dalla manovra in itinere) a livello di spese per asili nido e assistenze comunali. Occorre maggiore resistenza da parte delle donne su una politica governativa che assume i caratteri di una violenza nei confronti dei loro diritti, ribadisce la senatrice Carloni, e occorre che la stampa faccia informazione più dettagliata sugli effetti sociali della manovra. La manovra, in Parlamento, è stata contrastata e in

parte modificata per quanto riguarda il lavoro pubblico, dove la presenza femminile è altissima, (è stato cancellato l’intervento sulla

13° mensilità ma resta il posticipo del TFR, che spesso le famiglie destinano ad accendere mutui per i figli) ma colpirà le aziende sulle quali si concentrava l’attesa dei giovani, come avviene per le aziende produttrici di energia che intendevano investire nel campo delle

energie rinnovabili, creando quindi occupazione. “Donne, uniamoci” dice la senatrice Carloni che ricorda che battaglia serrata in Parlamento c’è stata, per contrastare la manovra. Ma i numeri sono quelli che sono e occorre anche una forza d’opposizione e d’urto a livello sociale se si vuole impedire a un ministro, come Brunetta, di dire...”tanto non succede niente!”







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