Donne in Parlamento: chi, cosa / Un disegno di legge per le lavoratrici - di Paola Avetta
Dopo gli Stati generali sul lavoro delle donne (Cnel, Roma febbraio 2012) le dichiarazioni della Senatrice Vittoria Franco e la speranza che il Governo dalle parole di passi ai fatti
Mercoledi, 08/02/2012 - La fotografia sullo stato del lavoro femminile in Italia è desolante, nel raffronto Europeo, e le parlamentari del PD stanno premendo sul Governo affinché la Riforma del Mercato del Lavoro (allo studio) preveda stanziamenti adeguati almeno ad invertire il trend negativo che
la crisi economica ha ulteriormente impresso al problema. Gli Stati generali sul lavoro delle donne, che il Cnel ha organizzato a Roma il 2 Febbraio 2012, hanno infatti proposto dati allarmanti: nel primo trimestre del 2011 le donne lavoratrici sono diminuite di 45mila unità e nel Sud si è scesi dal 31% di occupazione femminile al 30%.
"Stiamo chiedendo al ministro Fornero di accelerare il varo di misure già promesse per incentivare l'occupazione femminile" dice la
Senatrice del PD Vittoria Franco che è anche firmataria di un disegno di Legge già incardinato alla Commissione Lavoro e che affronta ad ampio raggio il problema delle donne lavoratrici e in attesa di occupazione. Nel decreto Salva Italia sono già stati previsti incentivi
fiscali per le Aziende che assumono giovani e donne "si tratta di un primo passo,aggiunge la senatrice Franco, al quale devono seguire anche misure che contrastino l'abbandono forzato del lavoro di 3 donne su 10, nel momento della nascita di un figlio".
Le Senatrici del PD stanno premendo sul Governo in particolare perché ci sia anche un congedo di paternità (oltre ai tre mesi
previsti per le donne dopo il parto), per un part-time volontario dopo questi tre mesi e affinché gli orari del lavoro femminile siano più
flessibili. Misure che si aggiungono alle richieste di sempre perché si creino le condizioni per la conciliazione del lavoro delle donne in famiglia con il lavoro al servizio del paese. Come risponde il Governo?
Dichiarazioni di buoni intenti ci sono state, ora si aspetta di vedere se, con la Riforma del mercato del Lavoro, si passerà dalle parole ai fatti.
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