Login Registrati
Donne in Parlamento : Chi, Cosa?  / Legge contro omofobia - di Paola Avetta

Donne in Parlamento : Chi, Cosa? / Legge contro omofobia - di Paola Avetta

Dopo 30 anni un primo passo verso la legge contro l'omofobia

Venerdi, 20/09/2013 - Ci sono voluti 30 anni di proposte, polemiche e battaglie, ma alla fine il primo passo perché l'omofobia si configuri come un reato è stato fatto. La Camera dei Deputati ha approvato una legge votata da PD e Scelta Civica, giudicata insoddisfacente da SEL e Movimento 5 Stelle (astenuti), avversata dal Centrodestra.

Ora la legge passerà al Senato ed è già annunciato che lì si trasferirà la battaglia politica che ha infiammato la Camera, con il centrodestra che cercherà di cancellare le aggravanti (oltre la metà della pena) previste quando il reato di istigazione all'odio e alla violenza riguarda omosessuali e transessuali, e dove M5S e SEL si batteranno perché venga cancellato il salvacondotto per partiti e associazioni religiose introdotto da Scelta Civica e PD (con qualche defezione) per tutelare le opinioni espresse sull'omofobia in quelle sedi. Nel centrosinistra comunque si è molto soddisfatti, l'on Barbara Pollastrini da sempre paladina dell'uguaglianza dei diritti, ha detto che dalla Camera è venuto un Si meditato e convinto contro l'omofobia e si è detta convinta che la legge potrà essere migliorata al Senato, dove approderà in una situazione di dibattito già aperto su altri punti "eticamente sensibili" e che riguardano l'eguaglianza dei diritti per gli omosessuali.

Alla Commissione Giustizia del Senato è infatti all'ordine del giorno, da tempo, un pacchetto di proposte che presentano tre approcci diversi sul tema dei diritti degli omosessuali. C'è infatti chi vuole che, sulla scia di altri paesi Europei,sia previsto il diritto al matrimonio per gli omosessuali (PD), chi vuole che a questo diritto si aggiunga anche quello dell'adozione (SEL e M5S), chi vuole leggi che stabiliscano diritti e doveri di persone stabilmente conviventi, siano omosessuali o no (fronte variegato). Relatrice del centrosinistra su questi provvedimenti è la Senatrice Monica Cirinnà che propende per una mediazione tra le proposte di legge che porti ad un'unione civile per gli omosessuali che non si chiami matrimonio ma che in pratica ne ricalchi il modello.

Su questo pacchetto di proposte la stessa relatrice Cirinnà non si dichiara ottimista per quanto riguarda questa legislatura, ma quando arriverà dalla Camera l'omofobia si spera in un iter veloce. Se non ci saranno crisi di Governo, si pensa infatti che il clima di oggi, particolarmente favorevole dopo le aperture di Papa Francesco nei confronti degli omosessuali e dei divorziati, potrebbe agevolare i legislatori che si battono per l'eguaglianza dei diritti degli omosessuali e che fino a pochi anni fa si erano trovati di fronte ad un muro di No del centrodestra.

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®