Venerdi, 30/09/2011 - L'emergenza della situazione a Lampedusa è ben nota ed è stata argomentata anche da Paola Ortensi nel suo reportage di pochi giorni fa, ora se ne è nuovamente occupato il Parlamento dove, su esplicita richiesta delle opposizioni, il Governo è andato a riferire in aula della Camera il 29 Settembre, e del Senato il giorno dopo.
A parlarne è stato il sottosegretario all'Interno Sonia Viale per la quale la situazione di Lampedusa, tornata sotto controllo, richiede
un'attenzione più forte dall'Unione Europea. Ma per la senatrice Maria Pia Garavaglia, che con la Commissione Diritti Umani si è già recata e tornerà a Lampedusa, il Governo sbaglia nell'approccio del problema.
"Ne fa soprattutto un problema di sicurezza - spiega la Garavaglia - ma è un problema più complesso e a parlarne sarebbero dovuti venire in Parlamento anche un rappresentante degli Esteri e della politica sociale".
Sul piano della sicurezza, dice la Garavaglia, il Governo è stato carente nel far rispettare accordi bilaterali già stipulati
(innanzitutto quelli con la Tunisia dove sono stati devoluti molti soldi per progetti di crescita del lavoro in loco al fine di prevenire
gli sbarchi), ed è stato carente nei respingimenti mirati mescolando aventi diritto all'asilo, semplici clandestini, adulti e bambini,
donne e uomini, un lagher anche galleggianti e dove per tempi troppo lunghi gli immigrati sono tenuti sotto controlli anche militari, ma
insufficienti a evitare lo scoppio dei disordini. Ma il Governo è stato carente anche nel far sbarcare i 9/10 degli immigrati nelle isole
Pelagie senza smistarli preventivamente in altri punti di accoglienza, come sta facendo solo ora spedendo tanta gente a Porto Empedocle, prosegue la Garavaglia. Il sospetto, non taciuto, è che il Governo non sia volutamente intervenuto preventivamente su Lampedusa, smistando in altro loco gli sbarchi, per trasformarla in una vetrina di dramma e disagio italiano in modo da smuovere l'attenzione e l'intervento dell''Unione Europea.
Ma l'Europa non si muove se non si cambia atteggiamento sul piano dell'accoglienza, spiega la Garavaglia. Noi abbiamo accolto in Italia sessantamila rifugiati, la Francia 5 volte tanti e la Germania addirittura 10 volte tanti, se non cambiamo la nostra politica
dell'accoglienza gli altri resteranno sordi. Insomma il problema è complesso, perchè mescolare severità e lungimirante generosità
nell'accoglienza non è facile e non è nelle capacità del nostro Governo, spiega la Garavaglia, che come presidente della Croce Rossa
Italiana e vicepresidente della Croce Rossa Internazionale poi, ha accumulato una grossa esperienza in tema di intreccio tra esigenza
politica ed esigenza umanitaria nell'affrontare i problemi del Terzo Mondo.
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