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Donne in Parlamento, chi, cosa/  Conciliazione lavoro e famiglia - di Paola Avetta

Donne in Parlamento, chi, cosa/ Conciliazione lavoro e famiglia - di Paola Avetta

Un un decreto legge bipartisan che prevede detrazioni di imposta per le lavoratrici che hanno figli o un anziano nel carico familiare

Venerdi, 07/10/2011 - Che meraviglia! Il Parlamento sta prendendo atto di un fenomeno ben noto: quello della difficoltà per le donne di conciliare lavoro e

famiglia e sta mettendo a punto un ddl che prevede detrazioni di imposta per le lavoratrici (non quelle in nero) che hanno figli o un

anziano nel carico familiare! L'iniziativa è addirittura bipartisan e particolarmente impegnata è la Senatrice Germontani (FLI) che oltre ad avere presentato una sua proposta di legge è ora relatrice per il provvedimento nella Commissione Finanze del Senato.

In pratica allo studio è un testo unico che è la sintesi 4 proposte e che prevede che nei prossimi 6 anni ci siano detrazioni di imposta (pari a 1500-2000 euro) per le donne lavoratrici che abbiano le caratteristiche già ricordate e il cui reddito familiare complessivo, lordo, non superi i 50.000 Euro all'anno. La Senatrice Germontani è ottimista, ricorda che già da anni è in corso una campagna di stampa iniziata da alcuni economisti sul Sole 24 ore, affinchè sulle donne lavoratrici pesi un regime fiscale agevolato, e fa notare che la Riforma fiscale assistenziale proposta da Tremonti e che è ora all'esame della Camera, prevede agevolazioni per i giovani ma nessuna per le donne, è quindi il caso di provvedere!

Giù nella scorsa legislatura alla Camera erano state presentate proposte di legge per agevolare fiscalmente le donne lavoratrici, ma

l'esame non era mai iniziato. Questa volta è diverso: l'esame è cominciato, fa ben sperare il fatto che la Commissione Finanze del

Senato abbia deliberato una indagine conoscitiva sullla tassazione dei redditi familiari e il fatto che la stessa Banca d'Italia abbia più

volte ricordato che se si aiutano le donne lavoratrici l'occupazione aumenta e con ciò lo sviluppo del Paese (il Pil aumenterebbe di 7 punti se il lavoro femminile si sviluppasse come previsto da accordi comunitari).

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