Login Registrati
Donne in nero di Piombino sulla manifestazione del 15 marzo

Donne in nero di Piombino sulla manifestazione del 15 marzo

Giovedi, 13/03/2025 -

Riceviamo e pubblichiamo
Il gruppo delle donne in nero di Piombino non aderisce alla manifestazione del 15 marzo indetta da Michele Serra, una manifestazione che non mette al centro il rifiuto alla corsa al riarmo per l’Europa e chiede la sola presenza delle bandiere europee. Persino la bandiera della pace è bandita dunque? Perché l’Unione europea trova immediatamente i soldi da destinare al settore bellico e militare e non li ha mai trovati per gli stipendi, per la sanità, per la scuola e l’assistenza sociale? Non abbiamo mai condiviso i principi del liberismo economico applicati in Europa né sosteniamo la scelta bellicista europea. Perché dovremmo sostenere spese fuori bilancio che portano alla morte dello stato sociale e favoriscono soltanto le industrie belliche? Il re è nudo da tempo. L’Europa c.d. democratica non ha speso e continua a non spendere una sola parola a favore del popolo palestinese né impone sanzioni a Israele che occupa territori non suoi dal 1967 e applica l’apartheid. A chi fa comodo la corsa al riarmo europeo? Nella confusione del momento, i tecnocrati ci raccontano la novella della necessità di un esercito europeo quando tutti sanno che è fuorviante parlarne in assenza di un’unica politica estera, per giustificare l’incremento della spesa militare. A quale scopo sprecare 800 miliardi di euro se un solo missile ipersonico potrebbe incenerirci in un attimo tutti? E’ necessario fermarsi subito e l’unico modo in cui l’Europa può sperare nella Pace è sedersi ad un tavolo di trattative. L’Europa non deve mettersi in competizione con un Paese dotato di oltre 7000 testate nucleari, la maggioranza delle quali ha una potenza 10 volte superiore quella che gli USA lanciarono su Hiroshima, deve trovare strategie di collaborazione. Ribadiamo di essere contrarie a qualunque spesa a favore del settore bellico. Se il Trattato di non-proliferazione entrò in vigore nel 1970, in piena guerra fredda, oggi, dobbiamo tutti chiederne una nuova stesura non per limitarne l’applicazione, ma per potenziarla. Noi restiamo fermamente convinte che chi vuole la pace non investe in armi ma in diplomazia . Auspichiamo un risveglio delle coscienze nella popolazione per frenare questa deriva militarista che investe in armi a scapito di progetti di pace e solidarietà mondiale. Per contatti: donneinneropiombino@gmail.com


Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®