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Donne in città: realtà, narrazioni, utopie

Donne in città: realtà, narrazioni, utopie

La ‘Festa delle lettrici’ di Pisa dedicata alla città femminista

Martedi, 20/05/2025 - Sabato 17 maggio si è tenuta alla Casa della Donna di Pisa la settima edizione della Festa delle lettrici, su 'Donne in città con un programma ricco di interventi che hanno evidenziato la necessità di ripensare l'urbanistica, fortemente connotata da una visione maschile, in termini di sostenibilità e qualità della vita.

I Gruppi di lavoro operanti all'interno della Casa hanno presentato riflessioni e attività svolte nei mesi precedenti, fra questi ''Parole di Donne' ha raccontato i ‘luoghi’ di Annie Ernaux, premio Nobel per la Letteratura 2022, prendendo spunto dalla lettura di tre sue opere ‘Perdersi’, ‘Il posto’ e  'Guarda le luci amore mio’ (L’Orma, 2022) dove lo spazio dell’ipermercato, spesso ignorato nelle rappresentazioni artistiche e letterarie, diventa uno specchio della realtà sociale e teatro di ritualità, contraddizioni e fragilità del nostro vivere collettivo.

Il gruppo 'Donne e Carcere', che opera dal 2010 presso il carcere Don Bosco di Pisa con laboratori di scrittura creativa e la gestione di una biblioteca, ha testimoniato l'importanza di queste esperienze per le detenute e la difficoltà di un loro reinserimento nel contesto territoriale.

In Italia le donne carcerate sono circa il 4-5 % rispetto ad un 95% di uomini (al 31 gennaio 2025, 2.718 donne.su 61.916 detenuti)  ma i progetti e le opportunità di percorsi di studio e di inserimento lavorativo sono spesso carenti e le sezioni femminili prive di spazi e servizi adeguati. Il carcere si connota ancora per il carattere fortemente punitivo, lontano dai fini di 'rieducazione' sanciti dall'art. 27 della Costituzione

Il gruppo 'Carta bianca' ha proposto un laboratorio di scrittura sulla  base di tre tracce tematiche, fra cui 'Che cosa vorrei che cambiasse nella mia città’. Gli elaborati, che saranno raccolti in una pubblicazione il prossimo anno, oltre alla rappresentazione di 'luoghi del cuore' hanno espresso il bisogno di una città con più spazi di aggregazione, panchine, fontane, parchi e bagni pubblici, dove la vulnerabilità non sia solo sinonimo di paure e fragilità, ma un valore aggiunto con cui riprogettare città più accoglienti.

Dopo il pranzo collettivo Federica Merenda, del gruppo 'L’antro di Circe', ha dialogato con Silvia Neonato, redattrice di 'Leggendaria' e curatrice del fascicolo monografico di febbraio-marzo 2025  dedicato a 'La città', con un'intervista a Elena Granata, docente di Urbanistica al Politecnico di Milano e autrice de 'Il senso delle donne per la città’ (Einaudi, 2023), un’opera ricca di riflessioni sulle relazioni fra spazi pubblici e privati, tempi di vita e di lavoro, natura e  città.

L’autrice esplora i progetti che negli ultimi decenni urbaniste, architette, paesaggiste e sociologhe hanno realizzato insieme ad alcune sindache di città europee per creare nuovi contesti urbani, intesi come luoghi di comunicazione, vicinanza e benessere, con sguardo nuovo anche per i bisogni di chi viene dai margini.

Nel fascicolo è presente anche un articolo di Elvira Federici e di Federica Castelli autrice, con Giada Bonu e Serena Olcuire di Bruci la città. Generi, transfemminismi e spazio urbano (Edifir, 2023), un saggio in cui si afferma la necessità di riappropriarsi dei luoghi con la forza politica delle relazioni, creando nuove pratiche di cura e di resistenza, capaci di organizzare forme di convivenza alternative, come è avvenuto nei centri anti-violenza, nelle case rifugio e nelle associazioni di donne, che in Italia sono realtà diffuse e molto numerose, ma ancora poco studiate, come ha sottolineato un intervento del pubblico.

La città di bambini e bambine. Esplorazioni urbane e toponomastica è stato l’ultimo tema curato dal 'Gruppo Biblioteca ed Educare alle differenze', con un'intervista a Maria Grazia Anatra autrice del libro illustrato per ragazze/i  'Una strada per Margherita' (Nube Ocho, 2024) e di una guida turistica di genere ‘Versilia. Percorsi di genere femminile‘ (Iacobelli, 2013).

È dalla scuola dell’infanzia che può nascere il superamento degli stereotipi quando le comunità educanti e le amministrazioni sapranno realizzare esempi virtuosi di spazi pubblici intitolati a donne di cui si insegni anche l’identità e la storia.

Il Comune di Pisa solo da pochi anni sta prestando attenzione alla toponomastica femminile che vede un forte squilibrio fra le strade intitolate a donne e uomini (nei dati aggiornati al 2021 il rapporto è di circa 1 a 15). È stata evidenziata la necessità di dedicare strade e spazi pubblici anche a personalità legate alla storia del territorio e a categorie di lavoratrici, come le centinaia di operaie che hanno lavorato nella fabbrica tessile Marzotto, attuale sede del Dipartimento di Fisica e Matematica dell'Università di Pisa.

La giornata si è conclusa con 'Le Sibille', gruppo teatrale che da anni opera sul territorio, con una libera interpretazione di personagge/i tratte/i da 'La Storia' di Elsa Morante, che ha avuto come filo conduttore l’ambientazione in luoghi pubblici e privati descritti nel libro, intervallati da canzoni d'epoca. 

Una ‘Festa delle lettrici’ dedicata alle utopie? 

La sfida è che diventino realtà, per generazioni di donne che sappiano abitare e riprogettare le città in modi più accoglienti ed inclusivi. 


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