non so quante di noi si sentano o vengano considerate "donne forti": stiamoci attente. I giornali hanno riportato - con inadeguata evidenza - una sentenza della Cassazione secondo cui una donna, "scossa ed esasperata", secondo le sue denunce, per le "continue ingiurie, minacce e percosse" di un marito già condannato in appello a otto mesi di reclusione, non "era per nulla intimorita". Ne deriva che i giudici di primo e secondo grado hanno "scambiato per sopraffazione... un clima di tensione fra coniugi" e, pertanto, va accolta la tesi del marito che, pur parzialmente confesso, giudicava la moglie "di carattere forte". Dura a morire la razza dei talebani, se i giudici "supremi" non sono informati che perfino lo stalking è reato e che quasi ogni giorno avvengono femminicidi di donne a cui non viene accordata tutela preventiva e che, se sono restie a denunciare, qualche ragione l'hanno. Infatti, dice la Cassazione, "perché sussista il reato di maltrattamenti occorre che sia accertata una condotta abitualmente lesiva della integrità fisica e del patrimonio morale della persona offesa".
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