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Donne e Sud, scelte strategiche

Donne e Sud, scelte strategiche

Legacoop - Presidente della Commissione Pari Opportunità, nominata Vicepresidente Legacoop: intervista a Dora Iacobelli. Video: http://www.streamago.tv/general/24619/dora-iac-014.html

Bartolini Tiziana Domenica, 07/07/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2013

Doppia laurea (Filosofia ed Economia) e corsi di perfezionamento, un lungo percorso che si snoda nel mondo della cooperazione: Dora Iacobelli arriva alla vicepresidenza di Legacoop - una delle tre maggiori organizzazioni cooperative italiane - forte di un cospicuo curriculum e di solide competenze avendo ricoperto diversi incarichi nell’area economico-finanziaria, di promozione e sviluppo di impresa cooperativa, oltre che docente e componente di Comitati scientifici di corsi sull’impresa cooperativa a livello universitario. È stata eletta nel 2008 Presidente della Commissione Pari Opportunità Legacoop. “Vivo questo momento come un importante punto di arrivo di quella che per me è stata sempre una scelta di campo: contribuire allo sviluppo del sistema cooperativo” dice Iacobelli commentando la sua recente nomina avvenuta il 6 giugno, ma quello che le interessa maggiormente, in considerazione del particolare momento che viviamo, è valorizzare l’importanza strategica di questo passaggio dell’organizzazione, che punta sulle donne e sul Mezzogiorno. L’altro Vicepresidente, infatti, è il siciliano Elio Sanfilippo. “Credo che vada riconosciuta a Legacoop la lungimiranza della scelta di attribuire grande rilievo al tema del riequilibrio di genere, dello sviluppo e valorizzazione del lavoro femminile anche in termini di rappresentanza - continua la Vicepresidente -. Del resto è evidente per tutti, e ripetutamente sottolineato, che l'occupazione femminile e giovanile sono due tra le sfide più importanti sulle quali si gioca il destino del nostro paese”. È proprio nella indifferibile necessità di immaginare nuovi modelli di sviluppo economici, odierno nodo cruciale, che la tradizione del movimento cooperativo può trovare nuove sintonie. “Oggi il modello cooperativo ha grandi opportunità di sviluppo e l’impresa cooperativa può contaminare l’intero sistema produttivo, a partire dai suoi valori: l’attenzione alla persona, la sostenibilità ambientale, la relazione con il territorio, la valorizzazione e il soddisfacimento dei bisogni delle comunità. Il nostro è un modello d'impresa fortemente dialogante con la società e volto a costruire un modello di società in cui siano apprezzati i valori dell'imprenditorialità e della socialità come due aspetti di una stessa medaglia”.



La Commissione Pari Opportunità che presiedi è stata istituita nel 2008. Quali i risultati più significativi?

Intanto direi lo sviluppo di una sensibilità sul tema delle PO in tutta l’organizzazione, ottenuta anche attraverso lo strumento - amato e odiato nello stesso tempo - delle quote, che ha incrementato la presenza femminile nelle strutture di rappresentanza, ai vertici delle imprese e degli strumenti di sistema. Sono tanti i casi che hanno visto coniugare un maggiore ruolo femminile con la valorizzazione di importanti competenze. Poi sono state messe a sistema parecchie buone pratiche sul tema della conciliazione vita-lavoro attraverso il confronto tra imprese e l’utilizzo di alcune leggi agevolative, quali la 53 e la 125. Risultati sono stati raggiunti anche all’interno del Coordinamento Donne d’Impresa sui temi dell’impresa femminile, di cui come ACI abbiamo la responsabilità di portavoce, in particolare con la costituzione del Tavolo sull’Imprenditoria Femminile presso il MISE e con alcune misure che agevolano l’accesso al credito.



Le carriere al femminile anche nelle organizzazioni imprenditoriali sono in salita…. Cosa pensi o speri di poter fare in questo ambito e con il tuo nuovo ruolo?

Penso che la valorizzazione delle donne non possa non tener conto delle competenze, che non si inventano e che richiedono impegno e lavoro. Per questo non credo nelle scorciatoie, per nessuno. Detto questo sottolineo che spero di contribuire ad essere un'apripista, una facilitatrice delle opportunità lavorative e di carriera di altre donne e spero di vedere presto più donne - e donne più giovani - arrivare ai vertici dell'organizzazione grazie al cambiamento culturale per il quale è ancora necessario lavorare, anche se riconosco e apprezzo lo spazio e il valore che Legacoop ha dato alle Pari Opportunità.

Intervista in video: http://www.streamago.tv/general/24619/dora-iac-014.html





Cooperazione e donne: numeri e valori

AGCI, Confcooperative e Legacoop (insieme hanno recentemente costituito il coordinamento Alleanza Cooperative Italiane) rappresentano un universo di oltre 41.363 imprese centrate sulle persone e integrate nel territorio, con circa 1 milione e centomila occupati circa 12,5 milioni di soci, un fatturato complessivo di 131,5 miliardi. L’occupazione femminile nelle imprese cooperative è mediamente del 52% e in alcuni settori - sociale, servizi grande distribuzione - raggiunge il 60%. Diverse indagini realizzate su campioni di imprese cooperative dimostrano che le cooperative:

• Offrono lavoro stabile alle donne (contratti a tempo indeterminato)

• Garantiscono continuità occupazionale

• Consentono alle donne di entrare nelle imprese durante tutto l’arco della loro vita attiva

Inoltre, in molte cooperative sono presenti esperienze di eccellenza in tema di conciliazione, in particolare per quanto riguarda la tutela della maternità, la flessibilità negli orari di lavoro e nelle modalità di lavoro, la messa a disposizione di servizi di assistenza all’infanzia, agli anziani, ai disabili, ambiti di cura che vengono classicamente coperti dalle donne, spesso rappresentando un ostacolo alla conciliazione vita-lavoro.

Nel settore dei servizi sociali, dove è più alta la presenza femminile, è buona anche la presenza delle donne nei ruoli apicali e la loro partecipazione nella gestione delle imprese (CdA).



LEGACOOP, in particolare…

Sono 13.500 le cooperative associate, circa 68 miliardi di fatturato, oltre 8,9 milioni di soci e 473.000 occupati. Nelle cooperative sociali aderenti a Legacoop, e con più di 10 milioni di fatturato, l’incidenza delle donne nelle posizioni apicali è del 50,7%, quella dei consiglieri di amministrazione donna è del 55,6% e quella dei Presidenti donna è del 38,5%. La buona performance in termini di genere delle cooperative sociali Legacoop è confermata dal confronto con un pari numero di imprese non cooperative omogenee per dimensione ed attività, in cui l’incidenza nelle posizioni apicali scende al 30,6% e quella nei CdA al 27,3%.Nelle imprese cooperative Legacoop prese nel loro insieme, invece, le donne risultano più presenti degli uomini nei ruoli impiegatizi (37,4% contro 15,9%), ma molto meno presenti nella fascia dei quadri (1,2% contro 2,3%) e dei dirigenti (0,2% contro1%).Rispetto al ruolo rilevante delle donne sul totale dell’occupazione, è donna solo il 23,9% dei componenti i Consigli di Amministrazione. Per fronteggiare questa situazione Legacoop ha introdotto quote minime di rappresentanza di genere (30%) negli organismi di direzione delle organizzazioni di rappresentanza ai diversi livelli settoriali e territoriali ed ha approvato linee guida per la governance delle cooperative associate che prevedono un progressivo riequilibrio di genere nei Cda con l’obiettivo di arrivare al 30% di rappresentanza femminile.

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