CHIEDI AL CRASFORM - Sette punti sulla salute delle donne al lavoro: salute riproduttiva, ambiente domestico, la salute delle casalinghe, le malattie delle donne...
Castelli Alida Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Agosto 2007
Sette punti sulla salute delle donne al lavoro
• Donne e rischi da lavoro
I rischi da lavoro legati ai disturbi osteoarticolari, al lavoro di notte, al lavoro fisico pesante, al metabolismo di alcune sostanze chimiche, al lavoro stressante, hanno effetti differenziati tra maschi e femmine, colpendo maggiormente quest’ultime.
Nella valutazione dei rischi spesso non sono studiati gli standard sui limiti di esposizione che sono basati su un “lavoratore medio” di sesso maschile.
• Assenze dal lavoro per malattia
Le donne si assentano più frequentemente, ma per un numero inferiore di giorni rispetto ai maschi. L’assenza dal lavoro delle donne è legata anche all’assistenza ai familiari a carico, quali minori ed anziani.
• Lavoro e salute riproduttiva
I rischi ambientali e lavorativi sono importanti per entrambi i sessi.
Gli effetti degli inquinanti sulla salute riproduttiva di uomini e donne si evidenziano a carico del sistema endocrino, anche prima di eventuali concepimenti, provocando ad esempio disturbi mestruali nelle donne e ritardo al concepimento, per alterazione della qualità dello sperma, nell'uomo.
E auspicabile pertanto la bonifica dei luoghi di lavoro per la salute riproduttiva di entrambi i sessi.
• Ambiente domestico e salute
L’ambiente domestico può incidere negativamente sulla salute delle donne, sia per la presenza di agenti interni:
• fumo di sigaretta,
• fumi legati alla cottura di cibi o al combustibile usato,
• uso di sostanze chimiche detergenti per la casa,
• polvere,
• riscaldamento,
• solventi da indumenti trattati impropriamente nelle lavanderie a secco,
• radon, gas radioattivo presente in alcuni materiali di costruzione delle case in alcune zone geografiche;
sia per la presenza di inquinanti ambientali esterni quali:
• il piombo, il benzene, il monossido di carbonio.
Alle volte possono arrivare nell'ambiente domestico inquinanti dall'ambiente di lavoro come ad esempio:
• l'amianto e il piombo attraverso le tute lavate a casa,
• solventi nel caso di lavoro in tinto-lavanderie,
• pesticidi dal lavoro agricolo.
• La salute delle casalinghe
Le casalinghe hanno un tasso di mortalità superiore alle donne che svolgono lavoro retribuito (Torino, 1998). Le donne con maggiore mortalità sono le disoccupate (età 18-59).
L'aspetto più gravoso per la tutela della salute della donna in casa è il carico eccessivo, non solo in relazione al lavoro fisico, ma, specialmente, al lavoro di "cura" della casa, dei figli, degli anziani e al "lavoro invisibile". Le casalinghe hanno anche una maggiore incidenza di aborti non volontari se confrontate alle donne con lavoro retribuito, ma tale incidenza è inferiore se confrontata con le donne disoccupate.
Questa condizione può influire negativamente sulla salute mentale e sociale della donna, soprattutto in assenza di riconoscimenti e di adeguati rinforzi positivi da parte dell’ambiente socioculturale.
• Donne e infortuni domestici
Nell’ambiente domestico avviene un elevato numero di incidenti, di cui le cadute accidentali rappresentano circa il 30%. Le donne sono più frequentemente vittime di tali incidenti: circa 700 donne muoiono ogni anno, in maggioranza sopra i 75 anni di età.
Il numero di persone incidentate è passato da 2.103.000 nel 1998 a 3.480.000 nel 2000 e di queste 2.504.000 sono donne. (ISPESL, 2002).
Le cause prevalenti sono: il coltello, le scale, i fornelli e le lesioni comuni come ferite ed ustioni. Per gli uomini l'evento accidentale è maggiormente correlato con gli hobby, piccole riparazioni e "fai da te".
Recentemente l'INAIL ha reso obbligatoria l'assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico per coloro (fascia di età 18-65 anni) che svolgono lavoro non retribuito in casa (Legge n. 493/99).
• Le malattie delle donne
La malattia oncologica femminile, - il tumore del seno e dell’apparato femminile - rappresenta una delle maggiori cause di patologia e di mortalità. In Italia ogni anno circa 40.000 donne si sentono formulare la diagnosi di tumore mammario. In altri termini possiamo dire che grossomodo 10 donne su 100 si ammaleranno nel corso della vita di tumore al seno, 2/ 3 di queste donne avranno un’ età inferiore ai 50 anni, le altre si ammaleranno dopo. Grazie alla diagnosi precoce, alle terapie combinate (chirurgia-radio-chemio terapia ed ormononoterapia) la prognosi per la guarigione è andata con gli anni migliorando.
L’incidenza dei tumori maligni al collo dell’utero è di circa 30, 35 casi ogni 100.000 donne per anno. Questo tipo di tumore è la quarta causa di morte per neoplasie, dopo il tumore al seno, all’intestino, ai polmoni. Oggi la diagnosi precoce di molte neoplasie del collo dell’utero e dell’ovaio cominciano ad offrire la possibilità di eseguire, nelle forme molto iniziali interventi più limitati dell’ asportazione dell’utero o delle ovaie.
La diagnosi precoce, insieme a stili di vita sani, ( attività fisica, riduzione degli zuccheri e dei grassi animali nell’alimentazione, e delle bevande alcoliche, l’abolizione del fumo) sono comunque determinanti per fronteggiare le “malattie delle donne”
• Cosa possiamo fare per la nostra salute
Conoscere e difendere i nostri diritti sul lavoro, il contratto di lavoro, la retribuzione, la posizione sul lavoro (pari opportunità).
Essere consapevoli che il lavoro domestico, di cura dei familiari è un vero lavoro con specifici rischi per la salute (fatica, stress, malattia, infortuni).
Conoscere i rischi dei lavoro retribuito fuori l'ambito domestico partecipando all'attività di prevenzione anche attraverso il rappresentante dei lavoratori/ lavoratrici (D. Lgs. 626/94).
Informare il medico competente (D. Lgs. 626/94) di qualunque problema di salute legato al lavoro e allo stesso modo informare il medico di famiglia del tipo di lavoro svolto e dei rischi specifici.
Renderci conto che anche i cosiddetti lavori leggeri possono impegnare l'apparato osteo-articolare (mal di schiena, dolori diffusi, ecc.), producendo patologie specifiche (es. sindrome del tunnel carpale); ma anche la mente, producendo disturbi depressivi, stanchezza cronica, ecc.
Limitare le ore di lavoro in casa e fuori, per trovare ogni giorno almeno un'ora di tempo da dedicare a se stesse e alla promozione della salute fisica, mentale e sociale.
Dividere il lavoro domestico non retribuito con gli altri componenti della famiglia.
Osservare la casa anche come potenziale luogo di incidenti. Cercare di eliminare i pericoli di scivolamento, cadute, utilizzo di scale, folgorazioni da elettricità, ustioni, avvelenamenti e intossicazioni da sostanze tossiche, da uso di detergenti e solventi.
Se decidiamo di avere un bambino possiamo:
• prima del concepimento, discutere i possibili rischi del lavoro con il medico competente;
• assumere informazioni sul diritti relativi alla retribuzione in gravidanza, al diritto all'aspettativa, retribuita e non, all'orario di lavoro ridotto per l'allattamento e allo spostamento di lavoro in caso di rischi;
• cercare informazioni sui servizi pubblici di prevenzione della ASL che ci possono aiutare come, i servizi di prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, i servizi di salute mentale, i consultori materno-infantile.
Cercare informazioni presso i servizi pubblici o il mio medico curante o il mio ginecologo sulle modalità di prevenzione dei tumori al seno e all’apparato riproduttivo. Sottopormi agli esami di routine che mi vengono consigliati.
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