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Donne e salute

Donne e salute

Note ai margini -

Castelli Alida Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2007

Secondo un documento dell’OMS (Organizzazione mondiale della sanità (Dipartimento per la salute della donna) la differenza di genere è ancora sottovalutata e misconosciuta in relazione alla salute delle donne. Il documento - citato in un interessante numero monografico di Monitor - (12/05 ed. ASSR – Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali) dedicato alla salute delle donne afferma “Sempre più, oggi, appare evidente che la ricerca medica è sempre stata condizionata dal genere.” E tale affermazione è comunque da leggere nel senso che “gli argomenti scelti, i metodi utilizzati e la successiva analisi dei dati riflettono una prospettiva maschile in più sensi”.

Non ci meraviglia il dato: i ricercatori del resto sono per la maggioranza uomini! Uno dei risultati come afferma Laura Pellegrini nell’editoriale della rivista citata è che le donne sono più esposte ad alcune patologie, sono curate meno bene e, molto spesso, con farmaci non direttamente sperimentati su di loro. Non ci sarebbe da meravigliarsi troppo, la differenza di genere è sempre molto poco presente, le politiche di mainstreaming di genere sono ancora un “terreno di proposta e di lavoro” piuttosto che una realtà. Quello che fa riflettere nel campo della salute e nella sperimentazione dei farmaci è che le donne sono comunque maggiori consumatrici di farmaci, e non solo per la loro attenzione, maggiore degli uomini comunque, se non alla prevenzione ma almeno alla diagnosi precoce. Il mercato, almeno avrebbe potuto interessarsi della fascia più importante di consumatrici, ma così non è e non è stato. Naturalmente le “spiegazioni scientifiche” sono molte, ma sono anche ovvie: è più facile in ultima analisi sperimentare farmaci su giovani adulti sani, che non su una popolazione femminile che per sua natura ha il ciclo di vita segnato da eventi biologici precisi.

Come conclusione possiamo solo affermare che fino a quando alle donne continueranno ad essere offerte cure mediche che si sperimentano sugli uomini considerati “la norma”, la salute delle donne continuerà ad essere compromessa.

A queste ed a più ampie conclusioni è giunta anche la giornata di studio e riflessione promossa nel mese di dicembre dalla Regione Lazio, Assessorato P.O. con il CPO regionale in collaborazione con la società Sintagmi. Giornata di riflessione dove le donne hanno dimostrato come sempre di essere “generose”, affidando una parte di riflessione ad esperti - forse per paura che una lettura di genere fosse interpretata o interpretabile – troppo di parte.

Provocazione accolta con simpatia, del resto è anche interesse delle donne rompere gli stereotipi che hanno prodotto la crisi maschile di questi ultimi anni, personalmente la simpatia è subordinata ad una condizione sine qua non: dividiamo la riflessione, ma dividiamo nello stesso modo potere, e posti di potere, anche nella ricerca sui farmaci.

(14 gennaio 2007)

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