Providenti Giovanna Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2007
Il saggio di Anna Scarantino è una attenta e scrupolosa ricerca storica sull’associazionismo pacifista italiano femminile negli anni successivi al secondo dopoguerra: anni “di ripiegamento e conformismo”, ma anche da rileggere alla luce dei movimenti sotterranei (e poco studiati) precursori degli anni Settanta. Il saggio è focalizzato sull’attività di uno di questi: l’Associazione Madri unite per la pace, fondata nel 1946 da nove donne (tra cui Maria Remiddi e Marina Della Seta i cui archivi e testimonianza sono le fonti principali del libro), e confluita nella Wilpf poco più di dieci anni dopo.
L’Aimu è stata un’associazione formata da donne desiderose di trasformare il trauma dell’esperienza della guerra in una nuova “fiducia nella forza della ragione e del diritto, e nella possibilità di educare l’uomo ad un comportamento pacifico fin dalla prima infanzia”. Nonostante non priva di una certa dose di paternalismo, l’Aimu ha il merito di avere scelto di non rifugiarsi nell’ambito unicamente spirituale, come in quel periodo parte del pacifismo preferiva fare, e di avere percorso una strada di autonomia politica in anni in cui la tendenza a schierarsi e il monopolio dei partiti rendeva molto difficile la vita a movimenti che volessero mantenere una propria autonomia di pensiero e di azione, ma non per questo rinunciare a fare politica. Nello scegliere la politica come campo di azione questa generazione di donne, così diversa dalle loro figlie femministe, cominciava “un lavoro di ‘dissodamento’, di critica a immagini e ruoli tradizionali, che il fascismo aveva riproposto per i suoi fini. Non si tratta soltanto di conquiste concrete… ma di un mutamento di mentalità destinato ad estendersi progressivamente”.
Alla domanda posta dall’autrice se esista un contributo specificatamente femminile al pacifismo vorrei rispondere, da lettrice, che il contributo più importante che emerge dal suo dettagliato racconto della storia dell’Aimu e delle loro fondatrici è quello dato al successivo femminismo da queste pioniere, che si mettevano in gioco in prima persona, in un’ottica internazionalista, autonoma (facendo politica dal basso e separatamente dagli uomini) di continuo rinnovamento ed apertura.
Donne per la pace. Maria Bajocco Remiddi e l'Associazione internazionale madri unite per la pace nell'Italia della guerra fredda
di Scarantino Anna
• Prezzo: € 25.00
Lascia un Commento