Ipertecnologiche o eredi di saperi tradizionali, donne alla scrivania o al volante di un tir. Donne in divisa, donne col tacco 12 che sanno quello che fanno e donne che scioperano davanti ai portoni della loro fabbrica. Donne che dirigono e donne che realizzano, donne
che insegnano e donne che imparano. Sono le donneritratte in occasione del concorso fotografico “La diversità delle donne nel lavoro e nelle professioni” promosso daDonne che Guardano al Futuro.
Si dice che in questi anni di recessione le imprese che hanno meglio resistito alla crisi siano condotte da donne. Si dice anche che la loro capacità di conciliare i tempi di cura e di lavoro sia un collante speciale per la società e una componente fondamentale del PIL.
Il concorso fotografico ”La diversità delle donne nel lavoro e nelle professioni” lanciato dal comitato udinese “Donne che guardano al futuro” è di questo collante che ha voluto parlare.
Le immagini premiate dalla giuria ed esposte in mostra hanno infatti saputo vedere realtà forti e diffuse che i media trascurano, hanno guardato persone, luoghi e momenti del lavoro senza la retorica e gli stereotipi che persistono nelle pagine dei media.
Non è stato certamente facile il lavoro della giuria nel selezionare i portfolio, composti da quattro fotografie ciascuno, delle donne che hanno preso parte al concorso voluto con l’intento di promuovere e diffondere una cultura visuale che esplorasse i processi culturali attraverso i quali una donna interpreta la propria vita lavorativa nelle sue diverse espressioni. I lavori sono stati valutati da una giuria transfrontaliera composta dalla fotografa Ulderica Da Pozzo, Ester Pacor vicepresidente di Espansioni e Viviana Benussi vicepresidente della Regione Istriana. Sono risultate vincitrici ex aequo l’udinese Antonella Oliana, interior designer, con l’opera “Dinamismo” ed Eva Tomat con il portfolio “Attrici indipendenti” che riprende le prove di uno spettacolo teatrale. Il secondo premio è stato assegnato a Franca Filaferro di Buia che ha presentato “Il lavoro, la creatività, la cura, la tradizione” e il terzo all’architetto udinese Daniela Delli Zotti con “Cura. Tale madre tale figlia”. Le vincitrici, attenendosi al regolamento del concorso, hanno narrato, attraverso le immagini, sensazioni, storie, incertezze, che hanno per protagoniste delle donne alle prese con la dimensione del lavoro al di fuori dei luoghi comuni che normalmente le definiscono nella cultura attuale.
VALUTAZIONI GIURIA
1 premio ex equo
Portfolio "Dinamismo" di Antonella Oliana
per aver presentato un personaggio originale,che, rompendo i confini della tradizione, mantiene l'identità femminile. Il mini racconto parla dei piani dell'esperienza, ironizza e provoca, e, nel gioco dei riflessi, svolge il tema del doppio ruolo delle done nella vita quotidiana..
1 premio ex equo
Portfolio "Attrici indipendenti" di Eva Tomat
per aver costruito un foto racconto che esprimere la condivisione, le affinità e la coesione di un gruppo di donne impegnate a "mettere al mondo" un loro progetto espressivo basato sui linguaggi dello sguardo e del gesto
2 premio
Portfolio "Il lavoro, la creatività, la cura, la tradizione" di Franca Filaferro
per aver presentato diverse figure femminili, riprese nei propri ambienti di lavoro, al fine di documentarne la diversità e la capacità di mantenere la propria identità
3 premio
Portfolio "Cura.Tale madre tale figlia" di Daniela Delli Zotti
per avere collegato il rapporto generazionale alla trasmissione dei saperi tra donne.
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