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Donne e lavoro

Donne e lavoro

Emilia Romagna - Nel 2006 cresce l’occupazione femminile nella regione

Gabriella Ercolini e Laura Salsi Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2006

Nel 2006 cresce l’occupazione femminile nella regione

Più occupazione e più donne lavoratrici. I primi tre mesi del 2006, secondo l’Istat, premiano le scelte della Regione, che nel luglio dell’anno scorso si è dotata di una nuova legge sul lavoro.
L’Istituto di statistica colloca l’Emilia-Romagna ai primi posti per quanto riguarda la crescita degli occupati (+2,3%, contro una media nazionale dell’1,6) e la diminuzione di chi è in cerca di un impiego (68mila persone, erano ben 87mila nel corrispondente trimestre 2005). In virtù di questi dati, da Piacenza a Rimini si registra un tasso di attività del 71,6%, di occupazione del 69% e di disoccupazione del 3,5%, numeri che pongono la regione in ottima posizione non solo a confronto delle “sorelle” italiane, bensì anche sul piano europeo. Restando in ambito nazionale va detto che solo la Valle d’Aosta, il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia hanno un tasso inferiore.
Anche per le donne, notoriamente il tallone d’Achille in materia, ci sono buone notizie: la crescita occupazionale in rosa è maggiore rispetto a quella dei maschi, 2,9% contro 2%, con un tasso di occupate che supera il 60% (quello maschile è al 77,4%). Entrambi i dati sono oltre la media europea: nel 2004 la media per gli uomini era rispettivamente del 70,9% tenendo conto dell’allargamento a 25 paesi, del 72,7 considerando l’Europa a 15; per le donne 55,7% e 56,8% rispettivamente.
Complessivamente i lavoratori in regione sono poco meno di 2 milioni, esattamente un milione e 903mila, con una crescita di 43mila unità, che interessa in modo particolare il lavoro dipendente (+38mila, +2,9%) rispetto a quello autonomo (+5mila, +0,9%). I settori in cui si è registrato l’incremento più sostanzioso sono le costruzioni (+9,4%) e il commercio (+26mila, +8,9%). Continua invece il trend negativo per l’industria in senso stretto, che ha perso 7mila posti, ovvero l’1,3% degli occupati.
Bene il numero di imprese, aumentate del 5,3%, con un buon incremento in particolare delle attività terziarie (+1,5%), mentre imprese manifatturiere e agricole sono in calo.
I dati positivi, comunque, sono in linea con le previsioni di assunzione delle imprese, che “promettono” 10mila lavoratori in più in regione nell’arco del 2006. Merito di un’economia in ripresa (+1,5% la stima di crescita Pil 2006), dell’espansione nei mercati esteri che ha portato a un incremento delle esportazioni, di una buona mole di investimenti, ma certamente anche la legge regionale sul lavoro approvata nel luglio del 2005 sta dando i suoi frutti, creando opportunità soprattutto ai giovani. Non a caso solo il 10,7% dei ragazzi con meno di 25 anni è risultato, alla fine del 2005, in cerca di un’occupazione, lo 0,7% in meno rispetto al 2004. Una percentuale che ha pochi riscontri anche in Europa, dove solo Germania, Irlanda e Olanda registrano dati migliori.
Ma non meno importante è l’attenzione che la Regione riserva al tema dell’occupazione femminile, fra le priorità della legge sul lavoro 17/2005, approvata un anno fa. Fra i provvedimenti più significativi che la Giunta bolognese ha adottato va segnalato il piano delle attività di formazione per il 2006, licenziato a fine agosto, che stanzia 30 milioni di euro per 283 progetti. Ben 59 di questi avvieranno attività rivolte alle donne, con un impegno finanziario di quasi 6 milioni di euro: 44 iniziative si propongono di sostenere la partecipazione femminile al mercato del lavoro, i percorsi di carriera femminili, l’autoimprenditorialità e il lavoro autonomo femminile, altri 10 mirano invece all’integrazione sociale e lavorativa di donne che hanno subito violenza o in situazione di costrizione economica, oltre che formare operatrici e volontarie dei centri antiviolenza. Cinque progetti, infine, vanno nella direzione di supportare le politiche di conciliazione dei tempi di lavoro e formazione con gli impegni familiari e di cura.
* Consigliere regionali del gruppo Uniti nell'Ulivo DS dell'Emilia Romagna
(15 ottobre 2006)

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