Donne e Islam: l’approfondimento di un rapporto ancora da scoprire
Lucetta Scaraffia, direttrice di "Donne, Chiesa, Mondo", il mensile dell’Osservatore Romano, nel suo editoriale di giugno apre un nuovo scenario che accompagnerà la rivista a più riprese: il rapporto tra le donne e l’Islam
Martedi, 19/06/2018 - La rivista punta su alcuni temi che, da adesso in poi, così la direttrice, saranno ricorrenti, poiché di certe cose non si finisce mai di parlare e di approfondire. Per dare il via a questo nuovo assetto editoriale si sceglie un tema spinoso di grande attualità sul quale gravano molti pregiudizi e tanta ignoranza, ovvero non conoscenza della sfaccettata realtà. Come per ogni tematica, la realtà ha tanti volti, mille sfumature, la superficie si mostra univoca, uniforme, ma in profondità si aprono trame a vari livelli.
La questione del rapporto tra donne e Islam, già affrontata in passato dalla rivista (numero di febbraio 2018), intende portare alla luce aspetti poco noti, che vanno a contrastare i luoghi comuni e la conoscenza spesso superficiale che se ne possiede. Un ponte, dunque, non solo di carattere religioso, ma soprattutto di tipo culturale ed umano per svelare l’identità di donne che hanno svolto un ruolo importante nella tradizione islamica.
Dalla penna dell’islamista Samuela Pagani, docente presso l’Università del Salento, si evincono nell'articolo programmatico storie di sante della tradizione islamica tratte da fonti sufi. Nel sufismo, corrente spirituale dell’Islam, affondano le radici le tradizionali figure femminili di sante musulmane che ne esaltano le doti e il ruolo sociale e spirituale.
Nonostante, spiega Samuela Pagani, il culto dei santi sia in declino dall'epoca delle trasformazioni del mondo che islamico contemporaneo coincidano, è interessante notare come le confraternite sufi abbiano contribuito all'affermazione dello stesso, offrendo spunti per recuperare il discorso quanto mai attuale relativo ai diritti e alla dignità della donna che il patrimonio classico ci dice essere ampiamente rispettati.
Il recupero di tali figure è funzionale, così la Pagani, “a un ideale di egualitarismo” e soprattutto fa emergere il conflitto odierno tra tale ideale e “le profonde forze sociali e psicologiche che ne ostacolano la realizzazione”.
La promessa della Scaraffia di trattare simili tematiche non si ferma qui. Oltre all'importanza di rivalorizzare figure spirituali femminili della tradizione islamica, il mensile si ripropone di affrontare anche l’aspetto più moderno della questione femminile musulmana: la presenza delle donne nel jihad, fenomeno in crescita e largamente sottovalutato dall'Occidente in virtù dell’errata immagine di impronta prettamente maschile della società islamica, e di conseguenza del jihad. Altro fenomeno da indagare sarà quello delle conversioni all'Islam delle donne occidentali, più numerose degli uomini.
La scelta editoriale di Donne, Chiesa, Mondo rappresenta un passo cruciale di riconoscimento di una cultura altra, che oggi ci tocca direttamente, e che ci induce a scoprirne le reali caratteristiche e fondamenta. Il numero di giugno è corredato da preziose illustrazioni riproducenti antichi tappeti e miniature della tradizione islamica.
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