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Donne e informazione. L'esempio di Fimmina Tv

Donne e informazione. L'esempio di Fimmina Tv

L’altra Calabria / 3 - C’è voluto un bel coraggio: investire in una televisione fatta da donne. Ecco a voi Fimmina Tv

Maria Fabbricatore Domenica, 13/01/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2013

C’è voluto un bel coraggio: investire in una televisione fatta da donne, che si rivolge soprattutto alle donne, in una terra difficile come la Calabria, è un piccolo miracolo. Questa regione, unico esempio in Italia, dallo scorso 24 settembre ha una tv al femminile che spazia dalle inchieste sulla ‘ndrangheta, al mondo del lavoro, al cinema, alla letteratura: è Fimmina Tv e trasmette da Roccella Jonica, nella Locride. Fondata da Raffaella Rinaldis, 38enne cronista di nera con esperienza di giudiziaria, sono con lei quindici giornaliste dai venti ai quaranta anni e alcuni giornalisti e tecnici uomini. Raffaella ha investito i suoi risparmi in questo progetto ambizioso e ora trasmette sui canali 384 e 684 del digitale terrestre, una scommessa vinta. La prima ad essere intervistata nella trasmissione “Professione Donna”, che in mezz’ora dà voce alle donne al loro lavoro e alle loro esperienze, è la sindaca di Monasterace Maria Carmela Lanzetta - attentata dalla ‘ndrangheta - che dichiara, tra l’altro, “per far rinascere la Calabria non bisogna fare niente di eclatante… bisogna fare bene il proprio lavoro. Non esistono vari gradi di legalità, o si sta con la legalità o si è contro.” Partendo dalla sua esperienza “sul campo” di cronista giudiziaria, dove quello che conta sono “i morti ammazzati” come unico modo di raccontare il territorio, alla direttora viene l’idea di volgere lo sguardo da un'altra angolazione per cogliere le novità e le bellezze di una regione al di là dei luoghi comuni. A raccogliere questa sfida con il loro modo di rapportarsi agli altri, di raccontare il sociale e di raccontarsi sono state le donne - anzi le fimmine - con l’accezione positiva di fierezza e di orgoglio che se ne ha in Calabria. Non sorprende in quest’ottica che la squadra sia composta dalla maggior parte da donne, questo crea una sorta si sorellanza “sono donne che ho incontrato nella mia vita e che ho portato con me, mi danno tanto sia da un punto di vista umano che professionale, è un continuo scambio reciproco” dichiara Rinaldis, che considerando come il mondo del giornalismo sia dominato dalla presenza maschile (le donne dirigenti in Rai, ad esempio, sono solo il 4% e la maggior parte dei periodici rivolti al pubblico femminile sono gestiti da uomini) allora questo diventa un fatto concreto e di rottura. Fimmina Tv nel panorama italiano dell’informazione diventa un precedente importante. Una tv al femminile di servizio, di denuncia contro le discriminazioni e contro il pregiudizio, un realtà che in questa terra può diventare un forte stimolo. La ‘ndrangheta è un fenomeno di cui non si può non parlare, ma non è il solo, e non quello che deve necessariamente connotare una regione. C’è la Calabria della Magna Grecia, della cultura, della natura meravigliosa e incontaminata, delle idee, delle novità, dei fermenti, di chi ha voglia di ritornarci e di chi ha voglia di restarci, di chi porta avanti le proprie idee senza temere i doppi sensi, le battutine e i sorrisetti sotto i baffi, stereotipati anch’essi e appartenenti ormai a un altro modo di pensare. Andiamo oltre, siamo fimmini!

 




 


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