In linea con la tendenza globale, anche in Italia un numero sempre maggiore di donne e giovani trova spazio occupazionale all’interno dei settori che costituiscono la filiera creativa.
Si tratta di architette, artiste, blogger, copy-writer, designer, fotografe, giornaliste, grafiche, musiciste, pubblicitarie, scrittrici, sviluppatrici del software, etc.
I dati* parlano chiaro, rispetto al resto dei settori economici, in quello creativo lavorano più donne e giovani. Inoltre, mentre a livello generale la percentuale di donne occupate tra i 15 e i 39 anni è più alta in Europa rispetto all’Italia, se si prende in considerazione il solo settore creativo questo divario scompare.
Infatti la percentuale di giovani donne che lavorano nella filiera creativa è pari al 47% circa sia in Europa che in Italia.
Proprio per le alte potenzialità che presentano, le professioni creative necessitano di essere supportate sia nella valorizzazione che nella tutela di ciò che producono.
Costruire e portare avanti una proficua carriera in questo settore richiede, infatti, la conoscenza degli strumenti giuridici e manageriali che consentano di tutelare i prodotti del lavoro creativo e svilupparne la remunerabilità.
Grazie alle attuali tecnologie di divulgazione, è possibile sviluppare una distribuzione commerciale dei prodotti creativi che offra una portata quantitativa e qualitativa neanche lontanamente immaginabile appena qualche lustro fa.
Un opportuno utilizzo delle piattaforme di commercializzazione dei contenuti può, infatti, far raggiungere ai prodotti creativi una diffusione globale e efficacemente targettizzata allo stesso tempo.
Si tratta di tecnologie estremamente utili, tuttavia non prive di insidie. Una di queste è il noto fenomeno del “valuation gap”, ossia la differenza tra il valore ricavato da terze parti (piattaforme web, social network, motori di ricerca, etc..) attraverso la pubblicazione di prodotti creativi ed il valore corrisposto agli intestatari dei rispettivi diritti.
E’ necessario dunque per coloro che appartengono alla filiera creativa, così come per i professionisti (avvocati, commercialisti, notai, etc.), che intendano estendere il proprio ambito di consulenza a questo settore, acquisire una approfondita consapevolezza del contesto normativo e delle strategie manageriali che portino ad un’efficace valorizzazione e monetizzazione dei prodotti delle professioni creative.
Per contribuire al raggiungimento di questo obiettivo RTCSoft Srl, una società italiana che lavora nell’ambito delle tecnologie informatiche, ha messo appunto un programma di formazione, denominato Expertus e rivolto all’industria creativa.
Il primo appuntamento di questo programma sarà un corso intensivo di 16 ore sul tema “Proprietà intellettuale, diritto d’autore e monetizzazione dei contenuti: regole e opportunità” che si svolgerà a Cagliari il 4-5 marzo 2017. Due borse di studio, a completa copertura della quota di partecipazione, sono a disposizione per una neolaureata e un neolaureato meritevoli. L’assegnazione delle borse avverrà in base al maggiore voto di laurea (magistrale) e alla minore età anagrafica. Per dettagli in merito scrivere a corsi@expertus.info
* Dati tratti dallo studio “Italia Creativa. Primo studio sull’Industria della Cultura e della Creatività in Italia” a cura di Ernst & Young, 2015
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