Ferrara - L’Osservatorio provinciale e il primo Rapporto sul lavoro. Intervista a Bracciano Lodi
Donatella Orioli Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2007
"Su iniziativa della Provincia si è dato vita ad uno strumento utile per valutare ed approfondire l’andamento del mercato del lavoro nella territorio ferrarese e per capire le esigenze della domanda e dell’offerta di lavoro in rapporto anche alle dinamiche regionali e nazionali". L’Assessore provinciale al Lavoro e alla Formazione professionale Bracciano Lodi spiega che “ciò è il frutto della collaborazione tra Istituzioni ed Enti diversi: Provincia, Comune di Ferrara, Camera di Commercio, Università, INPS, INAIL, Provveditorato agli Studi, che hanno messo a disposizione le rispettive conoscenze e competenze da cui un comitato scientifico ha tratto la sintesi delle dinamiche del mercato del lavoro in provincia di Ferrara in questi ultimi anni”. Dall’elaborazione di tutti i dati raccolti è stato steso il 1° Rapporto sul Mercato del lavoro nella provincia, consegnato alla società ferrarese affinché ognuno possa trarne utili informazioni per definire le proprie strategie politiche, istituzionali, economiche e sociali di rispettiva competenza.
Assessore quali sono stati i risultati principali di questo 1° Rapporto?
Premesso che dalla metà degli anni ’90 e fino allo scorso anno, l’Italia ha conosciuto il periodo più lungo di crescita dell’occupazione e che tale processo non ha escluso la provincia di Ferrara, possono essere sintetizzati in 3 punti: maggiore occupazione femminile, aumento della presenza di stranieri, aumento della flessibilità del lavoro.
Il primo punto è senz’altro un fatto positivo che ha consentito una riduzione importante della disoccupazione femminile ed una nuova presenza nel mercato del lavoro della componente femminile, stimata in circa 5.000 unità nel periodo indagato, con un tasso di occupazione femminile attestato nel 2005 attorno al 60%, corrispondente alla media regionale.
Il secondo punto è una novità assoluta per Ferrara, anche se il peso economico e sociale del fenomeno immigratorio qui è ancora la metà della media regionale, però incomincia ad avere un suo peso come i dati ci dicono: oltre 5.000 i lavoratori extracomunitari occupati in varie attività e circa un migliaio quelli inquadrati come imprenditori o lavoratori autonomi.
Il terzo elemento, a mio avviso negativo, riguarda l’accresciuta presenza (più della media nazionale e regionale) di lavori flessibili e atipici, nonché del part-time.
Questo fenomeno pone seri interrogativi per l’acuirsi della precarietà degli impieghi che penalizza in modo molto forte le donne ed i giovani in ingresso nel mercato del lavoro.
E’ importante sottolineare che il territorio è stato investito da crisi in alcuni comparti più “maturi” dell’industria manifatturiera, in particolare nel settore del tessile abbigliamento; con segnali anche nel settore delle costruzioni e del terziario.
Se a ciò accompagniamo la minore capacità di spesa delle famiglie, allora dobbiamo constatare come si stia esaurendo quella dinamica positiva che ha visto negli anni precedenti la creazione di nuovi posti di lavoro.
Dal suo punto di vista, cosa intravede per il futuro e quali sono le criticità verso le quali Lei pensa di intervenire ?
Molti indicatori nazionali ed internazionali prevedono una ripresa che potrebbe avere dei riverberi positivi anche sul piano locale.
Ovviamente la speranza è che ciò accada; oltre alla speranza naturalmente, per quanto riguarda la Provincia, si è cercato di attivare politiche per aiutare la possibile ripresa.
Abbiamo piena consapevolezza che il problema maggiore per il mercato del lavoro ferrarese rimane quello di creare veri posti di lavoro di qualità, corrispondente alla preparazione dei nostri giovani (ogni anno si laureano 1.200 ragazze e ragazzi ferraresi e solo 1/3 trova lavoro sul nostro territorio), nonché di difendere i positivi risultati occupazionali ottenuti in questi ultimi anni. Per quanto ci riguarda ci impegneremo a fondo per andare in questa direzione, utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione.
(31 gennaio 2007)
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