Mercoledi, 18/05/2016 - Sabato 7 maggio l'Associazione INTRAMOENIA ha partecipato all'evento tenutosi a Reggio Emilia, promosso EWMD dal titolo “Donne Digitali”, www.donnedigitali.it Le donne protagoniste dell'innovazione.
La nostra associazione era presente con un intervento di Vanessa BERTONI, che ha commentato in primis un lavoro svolto dalla nostra Associazione tra le donne di un comune sito a nord di Udine dal titolo “Contarsi per contare”.
Vanessa BERTONI soffermandosi sui contenuti del lavoro, ha sintetizzato con molta efficacia i problemi emersi nella lettura delle risposte offerte dalle donne intervistate, problemi di ordine organizzativo, all'interno della famiglia e soprattutto di natura esistenziale che hanno offerto uno spaccato di grande insoddisfazione tra la stragrande maggioranza delle risposte.
Infatti sia che le intervistate fossero casalinghe sia che si trattasse di donne lavoratrici, in ambedue dei casi erano presenti sentimenti di rammarico.
Da un lato, se le donne erano lavoratrici si avvertiva il sentimento di quanto avessero rinunciato al godimento della famiglia e dei figli, di quanto pensassero di aver trascurato il nucleo famigliare, invece nel caso si trattasse di donne casalinghe era presente la frustrazione per aver rinunciato ad affermare la propria personalità la propria indipendenza, l'aver mortificato i propri sogni, le proprie speranze all'interno di un progetto che quasi mai è appagante per le donne, soprattutto quando non è frutto di una libera scelta, quando la rinuncia al lavoro o alla professione sia determinato dalla mancanza di servizi.
Vanessa, che è un ingegnere edile giovane che in questi anni ha subito il peso della crisi economica, ha ben esposto i termini essenziali del problema. Da un lato siamo di fronte ad una società che non supporta il lavoro femminile, dotando le famiglie di servizi adeguati a supporto della vita famigliare fin dai primi anni di vita i bambini sono lasciati ad esclusivo carico delle famiglie, dall'altro registriamo con l'esclusione delle donne dal mondo del lavoro un impoverimento sistematico della società che viene deprivata dal contributo di intelligenza e di talento di cui le donne sono portatrici.
Le donne rappresentano il numero più alto nella conclusione del percorso universitario, escono dal percorso scolastico con i migliori risultati, ma al contempo sono penalizzate nel momento dell'assunzione, questo dato bene lo metteva in rilievo nel suo intervento, ricordando i colloqui per accedere al lavoro che sono discriminanti nel momento in cui si richiede solo alla donna se vuole dei figli, quasi che la cura, il mantenimento e l'istruzione siano esclusivo compito delle donne.
I figli non possono essere una discriminante, sono il futuro!
L'accesso al lavoro deve essere considerato sulla base delle conoscenze, delle capacità non sul numero di figli che si vuole mettere al mondo!
E' chiaro allora che se i processi produttivi sono radicalmente cambiati negli ultimi decenni, è indispensabile dotare la conoscenza e l'accesso alle donne a tutte le forme di tecnologia innovativa che la scienza offre. Per queste ragioni partecipiamo con entusiasmo al progetto Restart di cui la nostra associazione è partner.
Infine se è vero che l'accesso al mondo del lavoro passa attraverso politiche virtuose nei comuni, nelle regioni, nel Parlamento ed in Europa, è ovvio che le donne debbono essere le protagoniste in numero paritario in tutti i consessi elettivi, ovvero dove si formano le scelte politiche debbono esserci le donne.
Debbono esserci per diritto e non già perchè un leader di un partito o del governo ne richiede la presenza, ma esserci in modo paritario in ottemperanza dell'art. 3 della Costituzione.
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