Il libro di Federica Di Sarcina - “L’Europa delle donne” (ed Il Mulino) di Federica Di Sarcina, dottore di ricerca in Storia del federalismo e dell’unità europea (Siena) è uno studio rigoroso, una “lettura originale” di una importante questi
Domenica, 30/09/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2012
È una lunga storia che inizia nel 1957 con il Trattato di Roma - con l’art. 119 dedicato alla parità di retribuzione - e che prosegue con le direttive comunitarie degli anni Settanta e con il dibattito per l’affermazione di una cultura di parità nei Paesi europei. “Il Parlamento europeo è diventato una delle arene privilegiate per la rivendicazione dei diritti delle donne, contribuendo all’evoluzione della politica di pari opportunità ben oltre la dimensione lavorativa”poiché ha costituito “un punto di riferimento” grazie al quale le rivendicazioni femminili hanno avuto maggiore forza. “L’Europa delle donne” (ed Il Mulino) di Federica Di Sarcina, dottore di ricerca in Storia del federalismo e dell’unità europea (Siena) è uno studio rigoroso che offre una “lettura originale” di una importante questione ancora aperta dell’Europa a ventisette in quanto “le donne continuano a muoversi in una società ancora avversa alla presenza femminile, in condizioni di parità con gli uomini, sia sul mercato del lavoro che nelle istanze rappresentative”. La permanenza del ‘soffitto di cristallo’ è rilevata accanto alla debolezza delle norme in materia di conciliazione e di condivisione, fattori che contribuiscono ad alimentare una “cultura familistica” ancora molto diffusa nei vari Paesi dell’UE. Il quadro tracciato spiega le ragioni della crescente “femminilizzazione della povertà” in Europa, in netto contrasto con gli obiettivi stabiliti dalla CEE/UE, “primo fra tutti il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro”. I ‘colpevoli’ sono gli stati membri sia per il recepimento normativo sia per la concreta attuazione. Indispensabile, osserva l’autrice, un ruolo forte dell’UE “in un settore centrale per l’affermazione della cittadinanza europea… e di ulteriore progresso del percorso di integrazione”.
Lascia un Commento