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Donne del Partito Democratico - Lettera aperta di 13 senatrici

Donne del Partito Democratico - Lettera aperta di 13 senatrici

Tredici senatrici scrivono ai candidati a Segretario nazionale del PD: 'SI parli dei veri problemi delle donne'

Giovedi, 16/07/2009 - QUesta lettera aperta è stata pubblicata su l'Unità di ieri, 15 luglio 2009.

"Chiediamo ai candidati a Segretario Nazionale del PD che nella campagna congressuale parlino in modo esteso e intenso con la società italiana e particolarmente con le donne del nostro Paese. L'Italia deve rinnovarsi con le sue migliori energie. Le donne, con i giovani, sono tra queste.

Il Pd abbia piena consapevolezza delle grandi sfide del mondo globale di cui l'Italia e l'Europa sono protagoniste: la nuova economia, l'ambiente, l'energia, l'alimentazione, la salute, le migrazioni, i diritti umani, il multilateralismo, una nuova ONU, la giustizia e la pace. Questo mondo nuovo è già cominciato. Le donne ovunque sono in testa ai cambiamenti. Non nel nostro Paese, il deficit di presenza delle donne nella leadership politica, nel lavoro, nelle carriere definisce la cifra di questo sviluppo: lento, diseguale tra territori, generazioni e generi. Iniquo e intollerabile. Nel dibattito congressuale vorremmo che queste sfide e il ruolo delle donne fossero centrali. Da questa opzione dipende la qualità del futuro. Si tratta di compiere visibilmente un passo in avanti rispetto al livello dell'attuale discussione nel PD.

L'Italia ha bisogno che siano definiti un nuovo sviluppo e un nuovo welfare, che l'istruzione, la ricerca e l'innovazione siano strategiche, così come l'integrazione degli immigrati e una nuova civiltà del paese caratterizzata dal pluralismo culturale, etico, religioso, dall'affermazione delle regole e della legalità. Vi è bisogno di una cultura che sradichi l'intolleranza, il razzismo, la violenza particolarmente aggressiva nei confronti delle donne. Su questi temi strategici il sapere, l'esperienza, la sensibilità delle donne debbono essere ricercati e valorizzati dal Pd. Serve un grande investimento sull'occupazione delle donne, sulla tutela della maternità e l'estensione dei servizi, il riconoscimento delle competenze e del merito delle persone. L'elaborazione delle mozioni congressuali, l'organizzazione del dibattito congressuale, la comunicazione politica debbono vedere presenti tante donne capaci.(...).

La democrazia nel nostro paese sta subendo distorsioni che ne minano le fondamenta (...) Un'analisi dei cambiamenti profondi avvenuti nell'era berlusconiana sia nella vita delle istituzioni sia nelle dinamiche culturali e politiche del Paese, anche ai fini dell'acquisizione del consenso, non è stata ancora realizzata dal Pd. L'autoritarismo e il populismo che ormai segnano la vita pubblica sono l'esito di lunghi anni di gestione del potere attraverso l'uso scientifico e massiccio dei media. In questo contesto l'immagine e l'uso commerciale delle donne e del loro corpo, sia nei media sia nei luoghi della politica, secondo la logica dello scambio e della compravendita fino ai vantaggi offerti a loro nella politica e nelle istituzioni stesse, hanno assunto negli ultimi tempi un rilievo nazionale e internazionale tale da richiedere una reazione culturale e politica adeguata che difenda la dignità dell'Italia, della politica, delle donne. La stessa dignità degli uomini in politica. Questa reazione non si è ancora vista. Si tratta di una profonda questione di democrazia che chiama in causa l'uso del potere in una società democratica e nella vita della Repubblica. Il dibattito congressuale non può tacere la necessità di una profonda rigenerazione morale e culturale della società, delle istituzioni, della politica. Il PD deve guidare questa rigenerazione.(...) I candidati alla Segreteria Nazionale dicano in che modo e con quali strumenti essa va affrontata.

4. La conquista della parità tra donne e uomini, garantita nella Costituzione e da ultimo all'art. 51, nei Trattati dell'Unione Europea nonché dallo Statuto del Partito, non può rimanere priva di sostanziali realizzazioni. Si tratta di passare, nel partito e nel Paese, dalla “democrazia formale” alla democrazia sostanziale che riconosca pari dignità a parità di meriti. Il criterio del merito peraltro, dovrebbe regolare la selezione e la formazione delle classi dirigenti. La competenza, l'intelligenza, il coraggio delle donne sono alla base della domanda di una forte valorizzazione della loro presenza in ogni organismo del Partito e nelle liste.

Le settimane congressuali hanno bisogno dell'esercizio delle categorie politiche che derivano dall'etica, dalla proporzione e dalla misura del discorso pubblico, dei comportamenti, delle scelte. La verità come bussola, la legalità democratica interna, il rispetto degli uni verso gli altri sono la precondizione perché lo spazio congressuale possa essere sentito, riconosciuto e vissuto come lo spazio di una nuova politica e di una autentica esperienza democratica. Devono essere declinati senza ambiguità obiettivi e contenuti, chiedendo alle donne ed agli uomini di discutere. Le donne devono avere ruolo per il contributo di idee che sono in grado di offrire, non per la “fedeltà” che troppo spesso sono chiamate ad esprimere".



Roma, 14 luglio 2009



Le Senatrici

Marilena ADAMO, Tamara BLAZINA, Anna Maria CARLONI, Franca CHIAROMONTE, Silvia DELLA MONICA, Cinzia Maria FONTANA, Rita GHEDINI, Maria LEDDI, Marina MAGISTRELLI, Francesca MARINARO, Daniela MAZZUCONI, Colomba MONGIELLO, Albertina SOLIANI



14 luglio 2009

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