Venerdi, 02/03/2012 - Se hai rapporti sessuali non protetti, non contrai la cellulite.
Se stai in una stanza infetta, non prendi la cellulite.
Se vai in piscina senza ciabatte, non prendi la cellulite.
Se bevi un sorso d’acqua dal bicchiere della tua amica, non prendi la cellulite.
Eppure, in televisione, una nota casa farmaceutica, ha dato l’allarme.
La cellulite è una malattia!
Nonostante le continue lamentele delle varie associazioni di consumatori, lo spot va in onda già da parecchio tempo, bombardando le fragili menti delle donne italiane che sempre più insicure si rapportano con il loro corpo.
Ci si dovrebbe scandalizzare non solo della stupida quando crudele falsa informazione (la cellulite infettiva è una malattia, non quella estetica), ma dall’uso smaccatamente manipolatore di uno spazio pubblico.
Se è vero che ai vertici delle aziende ci stanno gli uomini, una pubblicità volta a offendere e sminuire il corpo delle donne può essere definita sessista, ma siccome in Italia non c’è speranza per una dignitosa dipartita del reo falsificatore, non resta che affidarsi alla testa delle donne.
Soprattutto delle madri (non quelle sfigurate dal botulino, o con minigonna ascellare sull’orlo dei cinquanta e neanche quelle che vivono in competizione con le loro figlie), che hanno l’obbligo morale, oggi più che mai, di inculcare nelle proprie fanciulle il vero senso di sé, riparametrando i canoni estetici; lontano dalla televisione (il programma “Veline” tanto per citarne uno) e dalla sado – e molto maso – filosofia alimentare delle modelle (vedi le dichiarazioni di Adriana Lima)
Se non affiliamo le unghie, pronte alla lotta, corriamo il rischio che la prossima volta, in televisione, ci diranno che il pelo incolto sotto l’ascella è una patologia.
Lascia un Commento