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Donne ai vertici

Donne ai vertici

Potere al femminile - Ségolène, Hillary, Nancy e le altre

Bartolini Tiziana Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2006

Certo nel vederla ritratta vicino ad un Bush costretto a scendere dal suo piedistallo di prepotenza guerrafondaia, un certo piacere l'abbiamo provato. E' stata un po' una prova generale di ciò che fino al giorno prima neppure immaginavamo fosse possibile. L'affermazione di Nancy Peloso, terza carica istituzionale negli U.S.A., rappresenta un fatto di straordinaria importanza. La candidatura alla presidenza degli Stati Uniti di una donna, ora, si è fatta più realistica e sappiamo che, anche se la strada è ancora lunga e se non c'è nulla di ufficiale, Hillary Rodham Clinton ci pensa seriamente. Non sarà facile perchè tra i Democratici, che si sentono oggi più vicini ad una possibile vittoria, la battaglia sarà durissima. Hillary, eletta con oltre il 60%, ha ottenuto un risultato importante e ha dimostrato la forza del suo appeal, ma soprattutto di essersi impadronita perfettamente dei meccanismi di raccolta fondi. Più vicina a noi, in Francia, un'altra donna ce l'ha fatta. A furor di popolo – socialista - Ségolène Royal è stata designata quale candidata all'Eliseo per il suo partito. Ben più che determinata, Ségolène ha avuto la capacità di catturare l'attenzione degli elettori con un mix di innovazione mediatica e messaggi fuori degli schemi. Ha sbaragliato degli avversari conformi all'immagine tradizionali dell'uomo politico. La partita è aperta possiamo essere certe che le 'nostre' venderanno cara la pelle. Ma la preoccupazione c'è, dobbiamo dircelo chiaro chiaro. Queste donne ai massimi vertici di grandi potenze industrializzate come si comporteranno? Riusciranno ad affermare un modo 'altro' di esercitare il potere? Senza ingenuità e banali illusioni possiamo immaginare che per arrivare così in alto hanno incontrato musi duri e che si sono confrontate con poteri fortissimi, poteri che quasi mai hanno voglia di rinunciare ai loro interessi. E allora, che possiamo aspettarci? Confidiamo nella grande capacità delle donne di conciliare e di far quadrare i conti. Chissà se questo talento non possa essere declinato e messo a frutto nei grandi equilibri politici, nazionali ed internazionali. Per il momento un punto a favore delle donne va iscritto: gli elettori, senza pensarci troppo, hanno dato piena fiducia ad una rappresentanza femminile, dimostrando di essere meno diffidenti degli apparati politici e, come spesso capita, anche più avanzati.
(05/12/2006)

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