Sira Fatucci, dell'UCEI, all'indomani dell'evento "Donna Sapiens", ci parla della figura femminile nella cultura ebraica: tra modernità e tradizione.
Lunedi, 15/09/2014 - "La donna ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella famiglia e anche nella società ebraica. A seguito degli eventi storici che hanno costretto gli ebrei a sparpagliarsi in tutto il mondo occidentale, questi hanno convissuto con le culture dei Paesi entro cui si sono insediati, mediando i costumi e dando a loro volta il loro contributo di esperienza e diversità. Tutto ciò ha provocato un intenso scambio, che ha significato un arricchimento culturale per entrambi i gruppi: sia per gli ebrei, sia per le popolazioni con cui si sono trovati a convivere. Un esempio: le donne ebree in Italia hanno imparato a cucinare all’italiana, e a loro volta hanno portato in Italia ricette come il caciucco, o il carciofo alla giudìa, piatti apprezzati da molti - Sira Fatucci dell'UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) ci parla della figura femminile nella cultura ebraica in occasione dell'evento 'Donna Sapiens" -. Talvolta, il rigoroso dettame religioso è portatore di regole e abitudini lontane dalla percezione di modernità che si ha in società come quella italiana. Si devono però considerare le enormi differenze sostanziali, e non solo di sfumature, che esistono all’interno del mondo ebraico. Parlando della donna ebrea si può pensare alle donne religiose che, una volta sposate, indossano la parrucca per non mostrare i capelli, o a quelle descritte da Singer nei suoi romanzi, ma anche a figure laiche come quella del Nobel Rita Levi Montalcini o della partigiana Rita Rosani - solo per restare in ambito italiano. Figure di donne agli antipodi e che pure hanno una matrice comune importante. Gli esempi a cui accenno sembrerebbero dimostrare che spesso la diversità è un arricchimento, non una diminuzione. Nel variegato e sfaccettato panorama ebraico mondiale esistono diversi tipi di ebraismo. Nel mondo ebraico ortodosso non sono ammesse donne rabbino, che invece vengono riconosciute nel mondo ebraico conservativo e in quello riformato come punti di riferimento per l’intera comunità. L’ebraismo italiano si riconosce nell’ortodossia e quindi non ci sono rabbini donna, anche se in particolare negli ultimi anni stanno nascendo piccoli gruppi di ebrei riformati in diverse città italiane".
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