Lapislazzuli disperati gli occhi
vedo le nuove schiave,
le donne del senza tutto
ora in mostra all’asta
al mercato delle età.
Vanno alla rinfusa i taliban,
tra quelle anime rubate,
ora nude di sapere:
così le vogliono, giovani,
le barbe integraliste,
i folli di Dio. Vestite di silenzio
gote e ginocchia di donne
non più libere in città.
La fiumana velata
oggi regala al mondo
occidentale – ipocrita e
armato, ma ora in fuga –
il disarmo delle lacrime,
la tragedia nera, mediatica
dei profughi scalzi
nella carlinga degli aerei.
Così va in onda una disfatta epica:
poeti i reporter, mentre i social
splendono orrore e vergogne
infinite. In fuga di sicurezza…
Va in onda a reti unificate
l’apocalisse d’una pioggia di mani
che afferrano ali d’occidente,
la modernità geopolitica.
Vedo lapislazzuli gli occhi
madri all’assalto della tecno-
civiltà in volo, che gettano come
semi oltre le reti, i figli…
Pacchi per tutti, e per l’occidente
la solita favola, hahstag di libertà.
Piccoli canti
… stellano a Oriente
le nomadi affrante.
I seni hanno gonfi di latte
nutrici di disperazione.
Voci nascoste di pena
sussurrano alla sabbia
del cielo infinito.
*
Senza più volto
imparate la notte
fiamme di versi.
*
Il nuovo burqa
è sulle nostre voci
figli dispersi.
*
Diritto d’aria
e la tua voce al nero:
estate a Kabul.
Sul minareto, l’odio.
Il ritorno del nulla
*
Mute d’Oriente
hanno nascosto i libri.
Sure le ciglia.
Le afghane millennials
donne in gonna corta.
*
Era Fatima.
Ora ha il collo spezzato
neo-amazzone
il coltello sul viso
sfregiata per libertà.
*
Luce sul fiume
velate d’ignoranza
madri bambine.
Le prescelte per Jafar
Il folle per la notte.
*
E la polvere resta
misto di spezie e sangue
tra i lapislazzuli gli occhiali,
vetri spezzati di Fatima
la dottoressa in fuga
tra bende e veli neri.
*
La luce di un aereo
la porta dell’Ovest
ora si chiude verso
la libertà di ascoltare rock
più su, a Kabul Air?
*
Lontano dall’Asia,
i lapislazzuli vanno a brillare
oltre i deserti: lacrime di vita.
Lascia un Commento