I disturbi multipli della preferenza sessuale, tra i quali il travestitismo, potrebbero avvalorare di fatto, un’opinione vecchio stampo del ruolo femminile?
Domenica, 25/10/2009 - Al di là della solidarietà, dovuta in una situazione così toccante come quella del ricatto subito dal Presidente della Regione Lazio, forse le donne si chiedono in quale epoca si stia vivendo. Forse è la Roma degli imperatori, o quella del Medioevo? Con il Movimento Femminista ci sembrava di aver debellato l’immagine della donna come femmina-macchina da riproduzione, ma i disturbi cosiddetti dell’identità di genere ci ripropongono il vero ruolo della donna nell’attuale società. Chi siamo e come veniamo considerate oggi dagli uomini? Escort o macchine? Quando le donne erano escluse dalla vita politica, e considerate soltanto alla stregua di oggetti o macchine sforna figli, il vero interesse del maschio non era soltanto verso la donna-femmina. Con la maternità la femmina aveva forse assolto il suo compito, e la storia ci ricorda che a non pochi imperatori dell’antica Roma bastava la famiglia…. Era una questione di affinità elettive, di intimità, quella che spingeva i politici di allora a frequentare persone dello stesso sesso. Al di là della scelta sessuale dichiarata c’era invece una fantasia e un’abitudine differente. C’era forse un desiderio spasmodico di dominio. La maggior parte delle fantasie legate ai disturbi della sessualità sono infatti fantasie di dominio, e lo studio della psicopatologia, in questi casi, ci rivela che affinché esista eccitamento sessuale è necessaria una fantasia violenta. Forse è questo oggi il vero problema dei disturbi relativi all’identità di genere -tendenza diffusa tra molti individui –, problema che purtroppo non si limita alla vita privata, ma che tocca una problematica più ampia, che è quella dell’organizzazione sociale. Le “debolezze” umane possono avere un nome più sconveniente nel nostro sistema sociale, come quello della “devianza sub-culturale”, ma esistono alcune culture dove tali comportamenti non convenzionali vengono considerati “normali”. Nel nostro sistema abbiamo scoperto, nostro malgrado, che non sono pochi i politici affetti da un tipo di preferenza non convenzionale, definiti anche come “disturbi multipli della preferenza sessuale”. Il dramma è quando siamo costretti a ritrovarci delle candidature – magari europee- provenienti dal mondo dei “giochetti” infantili… Un’infinita gratitudine invece a chi si mette da parte per ritrovare la sua identità perduta, con il senso della vergogna, un sentimento che nobilita l’uomo, che lo fa crescere, per prendere veramente coscienza del proprio Io, lo stesso Io che da bambino provava meraviglia.
Nel frattempo avanza il vecchio e il nuovo, ma le effettive novità sono tutte da scoprire! Il nuovo deve essere veramente tale per attecchire e trasformare le vecchie abitudini!
La vita dei politici oggi è troppo protesa alla costruzione di un’immagine accettabile e condivisibile, più che a un fare creativo, e l’obbligo di fare vetrina si coniuga perfettamente con i disturbi di tipo narcisistico, che caratterizzano soprattutto il mondo della politica. Mondo dove molte donne potrebbero invece risollevare le sorti…
Lascia un Commento