Poesia, Julijana Velichkovska - Un poesia dove convivono tradizioni, onomatopee, linguaggio parlato e slang
Che l’erba del vicino fosse sempre più bella lo sapevamo già, che fosse anche alta, rigogliosa e ricca di frutti ci lascia sorpresi. Eppure, attraversato l’Adriatico, si giunge in un paese dove la poesia ha la stessa importanza, lo stesso audience del nostro Festival di San Remo. La Macedonia, una delle repubbliche nate dalla disgregazione dell’ex Jugoslavia, accoglie poeti, organizza festival, promuove la poesia a livello internazionale. Non solo il famoso Festival Internazionale di Poesia di Struga, che dal 1962 riunisce ogni anno più di 70 poeti da tutto il mondo, ma anche festival più piccoli ma non meno intensi ed emozionanti, come il Festival Internazionale di Poesia di Velestovo. Ciò che colpisce non è solo la qualità dei poeti, quanto la folla di pubblico che ascolta i versi in tv o accalca gli spalti, quasi si trattasse di un derby calcistico. La Macedonia non ospita solo importanti Festival, è patria di voci straordinarie, soprattutto di giovani. Julijana Velichkovska è nata nel 1982 a Skopje dove attualmente vive e lavora per la casa editrice PNV PUBLIKACJI da lei fondata e diretta. Nel 2010 ha pubblicato la raccolta poetica “Komarci” (“Zanzare”). Sue poesie sono state tradotte in inglese, cinese, serbo, olandese, sloveno e pubblicate in diverse antologie e riviste di poesia. Ha partecipato a numerosi festival internazionali, fra i quali la 15° Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo, tenutasi a Roma nel dicembre 2011, dove ha rappresentato la Macedonia. Poetessa grintosa eppure delicatissima nell’aprire lembi di sentimento e di dolore, questa giovane autrice regala versi nei quali simboli, elementi onirici, surreali e stranianti si intrecciano in una trama metaforica complessa e allo stesso tempo leggera come trine. In questi versi animali, oggetti, personaggi Disney e dei cartoni animati si mischiano come in un gioco a rimpiattino di avocazioni e nascondimenti, per cogliere di sorpresa chi legge. Ne emerge una poesia che nella lingua originale riesce a far convivere suoni della tradizioni, onomatopee, linguaggio parlato e slang, spesso includendo parole della lingua inglese. Si tratta di un impasto linguistico espressione di una sensibilità contemporanea capace di travalicare i confini nazionali e generazionali, di dare voce alla bellezza e allo stupore di una realtà che vuole crescere nella speranza e in valori positivi, travasando nella quotidianità la virtualità della rete e dei media, dei rapporti umani liquidi e solidali che lì si creano e si rinsaldano. Julijana Velichkovska è pubblicata in Italia per la prima volta in traduzione italiana.
Farfalla
Ho disegnato una farfalla
sulla mia gamba destra
l’ho disegnata in inchiostro blu
appena più scuro
del cielo.
--------------------------------------------
Chi interrogherà i gabbiani
mentre volano sul Tevere
verso il Danubio
verso di te
ti osservavano mentre
da solo, con una pipa,
sedevi in riva al fiume
aspettando me...
-------------------------------
Addio
I miei seni bucano
questa maglietta blu notte
che indosso alle sei del mattino
ti sveglio
un abbraccio
un ciao.
Mi domando
se io stia bucando
anche il tuo cuore
con essi
----------------------------------
Il cane-asino
All’improvviso
mi sono accorta delle mie ginocchia
in piedi di fronte alla tua bocca schiumante
I miei polpacci si stringono
davanti alla tua mascella rosa
i denti bianchi….
Mi hanno detto che avevi abbaiato come un asino
me l’ha detto un poeta irlandese
Di certo sbaglia
questo abbaiare
mi fa accapponare la pelle
All’improvviso
mi accorgo della tua assenza
ciò che rimane dei tuoi latrati
è solamente un’eco nel vuoto della notte
“Tre anni son passati
da quando sono stato colpito
follemente tormentato
dal nostro amore...”
-------------------------------------------
Poesia blues
I miei capelli odorano di smog
Oh baby
mi hai detto:
i tuoi capelli odorano di Skopje
mi hai detto:
i tuoi capelli odorano dello smog di Skopje
Oh baby
ti ho detto:
mi dispiace.
Lascia un Commento