Libri - È un libro duro, a tratti feroce, il romanzo d’esordio “I ricordi non si lavano” di Aurora Frola.
Benassi Luca Domenica, 29/09/2013 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2013
È un libro duro, a tratti feroce, il romanzo d’esordio “I ricordi non si lavano” di Aurora Frola. Piemontese, nata nel 1982, da sempre la passione per la scrittura, l’autrice racconta di come i traumi dell’infanzia possano generare mostri occulti che segnano la vita e abitano la mente e il cuore dell’essere umano, per ghermirlo nei momenti di debolezza, e trascinarlo nell’abisso. È questa la storia della venticinquenne Angelica, vittima della violenza e dell’abuso in una famiglia disertata dall’amore, con una madre ostile ed estranea, che finisce nel vortice della droga e della prostituzione. Incapace di amare e di amarsi, Angelica scende nell’abisso delle dipendenze fino all’autodistruzione e all’internamento in una clinica psichiatrica, dopo un tentativo di suicidio. In questo inferno fatto di follia, ai confini della sopravvivenza, la protagonista ritrova se stessa, risale la china verso la luce della speranza, ritrova soprattutto la capacità di incontrarsi ed amare le compagne di sventura alla ricerca di una possibile normalità. In una scrittura avvincente, che trascina il lettore pagina dopo pagina, Frola indaga i mostri inquieti che si celano dietro vite segnate da abusi e infanzie negate, nella quali le ferite invisibili dell’anima sono capaci in ogni momento di riaprirsi e mostrare i ricordi che non si possono lavare e nascondere. Con la tensione di un thriller, questo libro ci racconta di un viaggio dentro la mente di Angelica, attraverso l’alternanza dei piani narrativi e dei flashback, percorrendo quel crinale pericoloso fra la voglia di vivere e il precipizio dell’agonia e della follia. È questo un romanzo fatto di emozioni, di parole come pugni nello stomaco, un romanzo vero, amaro e sconvolgente, proprio come la vita.
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