Pace e ambiente - Una proposta shock nel libro di Carla Ravaioli
Bartolini Tiziana Mercoledi, 25/03/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Gennaio 2009
L’aumento del Pil assunto come unità di misura del benessere e la crescita intesa quale “ininterrotta moltiplicazione di merci non importa quali, per quali scopi e con quali conseguenze” sono gli assi portanti del liberismo e della globalizzazione. Un sistema economico ‘forsennato’ e ‘bulimico’ che è entrato in crisi perchè, evidentemente, la “vecchia equazione ‘più produzione = più benessere’ non vale più”. C’è da un lato l’eccesso di produzione di merci che spesso diventano rifiuti senza essere ‘consumate’ e che acquistiamo (o dovremmo acquistare) al solo scopo di possederle. Dall’altro viviamo sempre più drammaticamente l’impatto devastante che questa economia ha prodotto sull’ambiente. Inoltre il sistema capitalistico non solo non è stato capace di sfamare milioni di persone, ma continua ad impoverire esseri umani e ambiente. Convinta dunque della “doppia insostenibilità, sociale ed ecologica di un sistema economico organizzato sull’accumulazione indefinita di plusvalore, che non poteva prescindere dallo sfruttamento crescente e ugualmente offensivo del lavoro e dell’ambiente naturale”, Carla Ravaioli fa una proposta “potenzialmente eversiva”: la smilitarizzazione unilaterale dell’Unione Europea. La scrittrice, che ha già affrontato complessi temi economici, nel suo ultimo libro “Ambiente e pace una sola rivoluzione” (ed Punto Rosso, pagg 192, euro 12,00) in considerazione dell’eccezionalità dell’attuale momento storico, ritiene non più rinviabile una riorganizzazione sociale ed economica e offre una risposta alla domanda ’da dove cominciare?’. Accanto all’innegabile ‘valore simbolico’, l’ipotesi apre affascinanti squarci sulla revisione dell’organizzazione del lavoro, quindi dei tempi (privati e sociali) e del conseguente ordine delle priorità: senza competizione scomparirebbe anche la guerra privata e quotidiana che il nostro attuale, sterile sistema impone. La forza dell’utopia anima l’autrice, insieme alla lucidità di analisi che le ha fatto cogliere con molti mesi di anticipo (il libro è uscito ad aprile 2008) i segnali che avrebbero portato il mondo all’involuzione economica che stiamo vivendo. Un libro da leggere perchè aiuta a comprendere. E a sperare.
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