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Diritto all'aborto: il 9 marzo il voto del Parlamento europeo

Diritto all'aborto: il 9 marzo il voto del Parlamento europeo

LAIGA e VITA DI DONNA ONLUS: conferenza stampa a Roma, venerdì 20 febbraio in vista del voto della risoluzione Tarabella

Mercoledi, 18/02/2015 - LAIGA (Libera Ass. Italiana Ginecologi per Applicazione Legge 194/78)  e VITA DI DONNA ONLUS invitano alla conferenza stampa



Diritto all'aborto: il 9 marzo il voto del Parlamento europeo. L'incognita del Pd

Venerdì 20 febbraio, ore 11:00 - Spazio 88 - Via T. Campanella 36 (M. Cipro, Roma)



Dopo il voto di sei eurodeputati Pd (Silvia Costa, Franco Frigo, Mario Pirillo, Vittorio Prodi, Patrizia Toia, e David Sassoli) - che nel dicembre 2013 hanno consentito l'approvazione di un ordine del giorno sostenuto dai gruppi clericali, reazionari e neo nazisti – il 9 marzo il Parlamento europeo sarà chiamato a ratificare la risoluzione Tarabella (Belgio) che invece vuole ribadire la libertà di aborto e contraccezione delle donne. I movimenti cattolici stanno facendo sentire il proprio peso sui deputati europei e hanno già raccolto 50mila firme in quattro giorni. Temiamo che il Pd tradisca nuovamente le donne e per questo promuoviamo una rete di associazioni per creare un gruppo di pressione sugli eurodeputati.

In Italia, dove le percentuali dell’obiezione di coscienza negli ospedali pubblici raggiunge in alcune zone il 90% , l’approvazione della risoluzione Tarabella consentirebbe alle donne che intendono interrompere legalmente la gravidanza di poter invocare la normativa europea per richiedere alle istituzioni nazionali l’adozione di provvedimenti a tutela delle loro decisioni.



Abbiamo anche lanciato questa petizione (leggibile di seguito)



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VESSEL – THE FILM

Proietteremo un breve estratto di Vessel, il docu-film sulle attiviste dell'organizzazione no-profit Women On Waves che, a bordo di barche in acque extraterritoriali, aiutano ad abortire le donne dei paesi in cui questo è vietato. “Nel mondo ogni 10 minuti una donna muore a causa di un aborto illegale. Le statistiche ci dicono che una donna su 300 muore a seguito di un'interruzione di gravidanza nei Paesi in cui questa è vietata, una su 500mila dove è consentita” (fonte: Vessel, the movie).



La fondatrice di questo movimento è la fisica olandese Rebecca Gomperts. Lo scopo di WoW è di fornire servizi di assistenza alla salute riproduttiva, in particolare metodi non chirurgici di interruzione volontaria di gravidanza. Per farlo noleggiano una nave che trasporta un container con una clinica attrezzata. Quando WoW visita una nazione, le donne prendono un appuntamento e sono accolte a bordo del vascello. La nave poi salpa verso acque internazionali dove la legge vigente a bordo è quella olandese. Qui vengono somministrate le pillole abortive. Come testimoniato nel film, ad attenderle non ci sono solo le donne disperate in cerca di aiuto, ma anche una schiera di contestatori che per ragioni politiche, religiose e legali tentano di ostacolarle. Ad esempio in Portogallo una nave militare impedisce loro, violando gli accordi internazionali, di entrare in acque portoghesi, mentre in Polonia gruppi neonazisti le insultano e lanciano loro oggetti.

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TESTO DELLA PETIZIONE DI LAIGA E VITA DI DONNA
Voto del Parlamento europeo sul diritto all'aborto e alla contraccezione. Il Pd non deve tradire le donne



Caro Matteo Renzi, in qualità di segretario del Pd,

ti ricordiamo che si avvicina la data del voto decisivo del Parlamento Europeo per l'approvazione della risoluzione Tarabella, già votata con ampia maggioranza dalla Commissione sui diritti delle donne.

Nel dicembre del 2013 l’eurodeputata socialista Edite Estrela aveva presentato una risoluzione che prevedeva, tra l'altro, che la Ue invitasse tutti gli Stati membri a garantire l'aborto e i diritti sessuali e riproduttivi delle donne.

La risoluzione non è nemmeno stata votata perché si è prima preso in esame un ordine del giorno del PPE appoggiato da tutti i gruppi clericali, reazionari e neo nazisti dell'emiciclo di Strasburgo, che è passato per sette voti con l'astensione dei deputati del Pd Silvia Costa, Franco Frigo, Mario Pirillo, Vittorio Prodi, Patrizia Toia, e David Sassoli.

Pochi ricordano che la 194 è l'unica legge sull'aborto al mondo che porti la firma esclusivamente di politici cattolici. Quando venne pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 22 maggio del 1978, portava in calce la firma di cinque politici della Democrazia Cristiana, tra questi anche quella di Tina Anselmi.

Ti rivolgiamo questo appello affinché tu possa ricordare ai deputati del tuo partito, e che ti sono vicini per provenienza politica, la vostra storia e la storia di questo Paese perché non si ripeta la pagina inquietante della risoluzione Estrella.

In vista del voto, le organizzazioni cattoliche che si battono contro la Salute e diritti sessuali e riproduttivi delle donne fanno pressioni sui membri del Parlamento europeo.

Assicurati che il PD che siede in Europa non tradisca le donne in quelli che sono i diritti elementari di un Paese civile.



Associazioni

Laiga - Libera Associazione Italiana Ginecologi per Applicazione legge 194

Vita di Donna Onlus






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IL CONTESTO EUROPEO

Lo scorso 20 gennaio è stata approvata la Relazione sulla parità tra donne ed uomini nell’Ue da parte della Commissione sui diritti delle donne del Parlamento europeo con 24 voti a favore, 9 contrari e 2 astenuti. Il documento era quello presentato dall’eurodeputato Marc Tarabella, in cui viene ribadito che “Il Parlamento europeo (…) insiste sul fatto che le donne debbano avere il controllo dei loro diritti sessuali e riproduttivi, segnatamente attraverso un accesso agevole alla contraccezione e all’aborto; sostiene pertanto le misure e le azioni volte a migliorare l’accesso delle donne ai servizi di salute sessuale e riproduttiva e a meglio informarle sui loro diritti e sui servizi disponibili; invita gli Stati membri e la Commissione a porre in atto misure e azioni per sensibilizzare gli uomini sulle loro responsabilità in materia sessuale e riproduttiva”.

Già prima dell’approvazione del testo in commissione la Federazione delle Associazioni Familiari Cattoliche (FAFCE) aveva in pochi giorni raccolto 50mila firme per dichiarare la propria opposizione alla c.d. disposizione Tarabella.

Ricordiamo che nel dicembre 2013 la campagna di mobilitazione One of us per il riconoscimento giuridico dell’embrione raccolse 2 milioni di firme in pochi giorni e riuscì a far approvare dal Parlamento europeo un testo alternativo alla Risoluzione Estrela (Psoe) "salute e diritti sessuali e riproduttivi". In quell'occasione si era anche tentato di statuire che su tali temi le decisioni dei singoli stati potessero prevalere sulla normativa europea. All’epoca vi furono delle contestazioni riguardo all’esito della votazione e la deputazione socialista proseguì l’impegno per il riconoscimento dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne, fino al punto che sull’argomento si è arrivati alla nuova risoluzione di cui è stato relatore l’eurodeputato belga Marc Tarabella.

Oggi i suoi oppositori si rivolgono agli europarlamentari italiani chiedendogli di “far rispettare davvero le regole europee, che fissano a livello nazionale la titolarità della regolazione giuridica dell’aborto, difendendo così la sovranità del nostro Paese”.

In un Paese come l’Italia, dove le percentuali dell’obiezione di coscienza nelle strutture sanitarie pubbliche raggiungono in alcune regioni il 90% impedendo l’esercizio del diritto all’IVG prevista dalla legge 194, l’approvazione in Parlamento europeo della Risoluzione Tarabella consentirebbe alle donne che intendono interrompere legalmente la gravidanza di poter invocare la normativa europea per richiedere alle istituzioni nazionali preposte l’adozione di provvedimenti a tutela della loro decisione.

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LAIGA, chi siamo

L'associazione LAIGA (Libera Associazione Italiana dei Ginecologi per l'Applicazione della legge 194) è nata nel 2008 dalla collaborazione dei medici Silvana Agatone, Concetta Grande, Franco Di Iorio e Marco Sani. Da allora ci riuniamo per cercare di salvaguardare l'applicazione della legge 194: ad oggi non vi è alcuna lista né alla Regione Lazio né al Ministero della Salute dove risultino i centri e gli operatori che applicano la Legge 194. Negli ultimi anni abbiamo registrato un grande aumento degli attacchi a questa legge. Con questa associazione sosteniamo in caso di attacco o discriminazione, gli operatori che agiscono negli interessi e secondo la volontà delle pazienti anche con l'aiuto di un pool di legali che hanno accettato di sostenerci.

Ricordiamo che LAIGA nel 2012 in collaborazione con la IPPF (International Planned Parenthood Federation), ha presentato un ricorso contro il Governo Italiano per la mancata applicazione della legge 194 e nel marzo di quest'anno il Comitato Europeo dei Diritti Sociali del Consiglio d'Europa ha accolto il ricorso, ritenendo fondata la nostra denuncia, emettendo di conseguenza una sentenza di condanna contro l'Italia, che nella realtà dei fatti è stato considerato un Paese che nega alle cittadine l'esercizio del diritto alla salute riproduttiva ed il pieno utilizzo della legge 194.

Silvana Agatone, presidente di Laiga

EMAIL: s.agatone@libero.it





VITA DI DONNA, chi siamo

Vita di donna è un'associazione no profit che fa parte del circuito della casa internazionale delle donne, formata da professioniste ginecologhe, ostetriche e psicologhe che hanno messo gratuitamente la loro professionalità al servizio dei bisogni delle donne e delle lotte per i diritti.Vita di donna è un sito, un telefono, una mail e una pagina Facebook a cui è possibile rivolgersi per tutte le necessita ostetrico ginecologiche, per la difesa dei diritti e per ricevere informazioni indipendenti per la salute delle donne.



Elisabetta Canitano, presidente Vita di donna

EMAIL: lisacanitano@vitadidonna.it

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