A 350 milioni di donne nel mondo viene negata la possibilità di esercitare i propri diritti sessuali e riproduttivi. I risultati? È a rischio la loro salute ma non solo, anche il benessere e l’autonomia. Il livello di allerta è alto, si stima che le complicazioni legate alla gravidanza costino la vita ogni anno a circa 350.000 donne e che 14 milioni di adolescenti partoriscano ogni anno, il 90% nei paesi in via di sviluppo. Per loro il rischio di decesso è doppio rispetto alle adulte. La soluzione esiste: “serve un impegno condiviso da parte dei singoli Stati per creare servizi di pianificazione familiare di qualità, economicamente sostenibili, accettabili e accessibili a tutti coloro che li necessitano e li desiderano”. Lo affermano cinque fra le più autorevoli associazioni italiane che chiedono al Presidente Berlusconi, in partenza per il G8 di Huntsville, di farsi portavoce perché “la riduzione della mortalità materno infantile diventi una priorità per i governi”. Firmatari dell’appello sono AIDOS, Amnesty International, Partnership for Maternal, Newborn and Child Health, Save the Children e la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO). La lettera, indirizzata anche al Ministro degli Esteri, on. Franco Frattini, sottolinea come l’obiettivo di sviluppo del millennio sulla salute materna (Osm 5) rimanga il più sottovalutato. “L’accesso universale a informazioni e servizi completi sulla salute sessuale e riproduttiva è fondamentale – dicono le associazioni -. Un approccio globale, che comprenda l’accesso alla pianificazione familiare e alla contraccezione è quindi cruciale per affrontare il problema della mortalità e della morbilità materne. In questo contesto – aggiungono - sollecitiamo il Governo italiano e tutti gli stati membri del G8 a includere la pianificazione familiare e la contraccezione nell’ordine del giorno del Vertice che inizierà domani”. In occasione del recente Forum economico mondiale di Davos, il Governo del Canada ha infatti annunciato che vi sarà un punto in discussione relativo alla salute materno-infantile. Ma non è stato ancora chiarito se si affronterà anche nello specifico il tema della pianificazione familiare.
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