Dirigere il traffico per combattere gli stereotipi
Egitto - Su più fronti le donne stanno lavorando per affermare la loro presenza nella vita pubblica
Zenab Ataalla Venerdi, 04/12/2015 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Dicembre 2015
Il Cairo. È recente l’avvio del progetto fortemente voluto dal Ministero della Gioventù e dello Sport in collaborazione con il Ministero degli Interni che intende coinvolgere un numero sempre più alto di donne nel ruolo di vigilesse per i prossimi anni. Dall’inizio di settembre sono 20 le donne tra i 18 e 25 anni assunte per dirigere il traffico nelle strade della capitale egiziana.
A piazza Kit Kat, zona molto trafficata della metropoli, troviamo Asmaa Ramadan, una ragazza di 20 anni che ci racconta la sua esperienza appena iniziata. “Ho lasciato la farmacia in cui lavoravo per questo incarico. Per me si tratta di una vera e propria sfida economica e personale. Anche se guadagno solo 20 lire egiziane al giorno, sono felice della decisione presa. Sono qui per sfidare anche la società maschilista che sicuramente non vede di buon occhio una donna che dirige il traffico”. Dopo aver letto l’annuncio di lavoro postato sul sito del Ministero della Gioventù nel mese di maggio, Asma non ci ha pensato due volte ed ha subito presentato la sua candidatura.
Superata la prima selezione, ha poi iniziato il corso di formazione durato tre mesi e ha preso servizio. “Non avrei mai pensato di controllare la mobilità delle auto. Oggi invece sono qui e lo faccio con grande attenzione. Ogni giorno vengo schernita dagli automobilisti e dalle automobiliste che mi guardano come fossi una matta. Sembrerà strano, ma fare questo lavoro mi sta aiutando ad essere me stessa e a non aver paura di ritrovarmi da sola per strada. Se c’è chi mi deride, ci sono anche quelli che mi sostengono e mi incoraggiano ad andare avanti come fanno i miei genitori”. Nonostante le difficoltà, Asmaa non demorde e spera che vedere più colleghe in servizio possa aiutare la società a mutare. “Questo lavoro può veramente cambiare la percezione delle donne, che possono e devono scegliere cosa vogliono dalla loro vita e che lavoro vogliono fare”. Asmaa è molto fiera delle cinque multe elevate nel suo primo mese di lavoro. “Non mi piace multare, ma se le norme stradali vengono infrante, devo per forza sanzionare. Vorrei che il mio lavoro aiutasse le persone che si trovano al volante di una macchina a rispettare il codice della strada per la loro sicurezza e per quella degli altri”.
Per Mona Ezzat, dell’organizzazione non governativa egiziana Nuova Donna, “vedere una donna che dirige il traffico aiuta a eliminare gli stereotipi di genere ancora forti in Egitto affermando l’idea che le donne possono fare professioni qualificate e che hanno il diritto di scegliere il lavoro che vogliono. Inoltre tante presenze femminili nel settore pubblico può aiutare a ridurre il rischio di molestie e di violenza di genere dal momento che induce la società ad abituarsi all’idea che ci siamo e che siamo parte attiva nella vita del Paese”. Ali Aboul Fotouh, vice capo della Direzione Gioventù, nonché uno dei funzionari del Ministero incaricato del monitoraggio del progetto, conferma la volontà da parte del governo egiziano di voler aumentare il numero delle donne nel ruolo di vigile. Nell’estate 2016 inizierà la seconda fase. Tutte le donne che vorranno prestare servizio, però, devono rispondere ad alcuni requisiti tra cui quello dell’altezza, che non deve essere inferiore a 155 cm, e devono avere un titolo di scuola superiore.
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