- Al riparo da qualsiasi costrizione, nel Closlieu ideato da Arno Stern ci si esprime con il “Gioco del dipingere”
Isabelle Dehais Domenica, 31/08/2014 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Settembre 2014
Quanti di noi hanno sentito da amici, parenti e conoscenti questa frase: “quando avrò tempo voglio fare un corso di pittura…”. Il tempo spesso ci manca per le cose importanti ma questo desiderio non ha niente a che fare con un attività “perdi tempo” o qualche brama artistica; è invece una vera e profonda necessità: il bisogno di incontrare il proprio segno e di giocarci insieme in un atto di pura creazione. Un atto in cui l’essere umano fiorisce spontaneamente, se non gli viene impedito per qualche motivo esterno a lui. A questo momento speciale nella vita dell’individuo Arno Stern ha dedicato la propria lunghissima ricerca: nel 1949 apre il suo primo atelier e ancora oggi accoglie grandi e piccoli nel suo “Closlieu” di Parigi (http://www.arnostern.com/it/). Osservando le persone dipingere nel Closlieu, al riparo da qualsiasi costrizione e valutazione, Stern si è presto accorto di questo slancio spontaneo del bambino con la propria traccia, del piacere profondo che prova mentre lo esegue e di come nel tempo, evolvendo, gli offra uno strumento per esprimere le sue “preoccupazioni” ossia le sue narrazioni personali, i suoi interressi, le sue curiosità e infine gli permetta di creare un proprio spazio personale. Presto Stern ha avuto modo di capire che questo segno che emana da ciascun bambino è universale, segue una sua evoluzione, con un codice ben preciso, fino a sfociare, nell’età adulta, in forme “essenziali”. Il Closlieu (spazio chiuso) è il luogo prediletto del “Gioco del dipingere” che permette, al bambino come all’adulto, di vivere questa sua espressione creativa: non necessita né di modello né di maestro ma dà la possibilità di stare in ascolto di sé avendo a disposizione carta, pennelli e colori. Per questo è nata la meravigliosa tavolozza dei 18 colori con i tre pennelli vicini a ciascun colore, materiale di altissima qualità per il massimo piacere nel vedere apparire la propria traccia. Stern si attribuisce l’umile ruolo di “servente” del Closlieu, dedicato a facilitare il gioco: si assicura che ciascuno abbia ciò che gli serve, che sia lo spostamento di una puntina, uno sgabello, una coppella per mischiare dei colori, una goccia da fermare. Ma è anche l’occhio che vede, senza mai esprimere giudizio nel merito dell’operato, ma che sigilla in quel momento la certezza del bambino di essere considerato del tutto e nella sua interezza. Questa libertà espressiva, tanto curata da Stern e da chi segue le sue intuizioni e ricerche, è resa possibile grazie alla dimensione protettiva del luogo che non consente agli estranei di entrare e che non prevede la mostra delle pitture in alcuna circostanza. Arno Stern sostiene con forza questa esigenza, anche legata al momento epocale che stiamo vivendo, avendo visto troppi bambini condizionati dal giudizio esterno a discapito della propria espressione autentica. Infine il Closlieu è essenzialmente un luogo di incontro intergenerazionale: bambini e adulti sono prima di tutto degli individui accolti con la loro singolarità e con i loro bisogni diversi ma in un unico spazio; utilizzano gli stessi materiali in una sana contaminazione e rispecchiamento, nel pieno rispetto ed uguaglianza di ciascuno e delle dinamiche di gruppo. Da oltre trent’anni Arno Stern forma dei “praticiens” a diventare dei “serventi” del Closlieu. Nel nord Italia sono presenti da Torino a Verona passando per Milano, Bergamo ma anche in piccole città della Brianza; esistono Closlieu del modenese, a Bologna ed in Umbria. A Roma sono stati aperti, in questi ultimi due anni, tre spazi dedicati alla pratica del Gioco del dipingere. Si trovano in tre quartieri diverse (in zona Prati, alla Bufalotta e a San Giovanni), per offrire questo spazio unico a chiunque abbia piacere di prendere un tempo di questo incontro con sé.
Bibliografia breve:
Il gioco del dipingere di Arno Stern e M. Cossia Castiglioni (giugno, 2013)
La traccia naturale di Arno Stern, S. Beretta e M. Pierazzoni (gennaio, 2013)
Il gioco rubato di Miranda Calliari Magni
BOX
A ROMA C’E’… IL BOSCO DENTRO
È lo spazio di Via Apulia, 20 in zona San Giovanni (http://boscodentro.weebly.com/), un accogliente Closlieu che ospita con sedute settimanali anche piccoli gruppi intergenerazionali (dai 4 ai 99 anni) interessati a sviluppare il piacere semplice e naturale del dipingere e l’autonomia creativa che “genera la consapevolezza di una competenza”. Altri spazi Closlieu nella Capitale: https://sites.google.com/site/atelierpitturacloslieu/home (quartiere Prati)
"Noi siamo continuamente avvicinati dal molteplice, dal transitorio, che ci riguarda solo parzialmente. L'essenza del nostro essere, al contrario, è durevole. Da essa germoglia il meraviglioso evento espressivo che si sviluppa e si manifesta con tracce ripetute, depurate da ogni elemento estraneo, le tracce di unica necessità". Arno Stern
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