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Dimissioni dal lavoro e assegno divorzile

Dimissioni dal lavoro e assegno divorzile

Famiglia. Sentiamo l’avvocata - È molto importante che la regolamentazione del diritto di famiglia si basi anche sulle norme che riguardano i diritti della persona

Napolitani Simona Domenica, 01/07/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Luglio 2012

Una signora divorziata si rivolge al Tribunale per ottenere il riconoscimento dell’assegno di divorzio a seguito della modifica delle sue condizioni economiche, rispetto a quelle esistenti al momento della pronuncia di divorzio; in particolare, la ex moglie ha dedotto di non percepire più la retribuzione, ma il solo trattamento pensionistico, a seguito della sua richiesta di collocazione a riposo. Originariamente, nel procedimento di divorzio, non era stato disposto alcun assegno a suo favore, perché la donna prestava attività lavorativa, e, pertanto, non era in condizioni di giustificare l’erogazione della somma mensile. I Giudici dei primi due gradi di giudizio hanno rigettato la domanda sul presupposto che il pensionamento della ricorrente e la conseguente diminuzione della capacità reddituale, data la volontarietà della scelta, non costituisce un motivo sopravvenuto idoneo a giustificare l’erogazione dell’assegno divorzile. La Corte di Cassazione non ha aderito alle ar-gomentazioni utilizzate dai Giudici di merito ed è giunta a conclusioni opposte, secondo un interessante motivazione.

I Giudici di legittimità hanno, infatti, riconosciuto la piena legittimità della scelta lavorativa dell’ex moglie, considerandola esplicazione dei fondamentali diritti della persona, quali quelli della libera disponibilità delle proprie energie fisiche e intellettive e di libera scelta dell’attività lavorativa, nel pieno riconoscimento degli articoli 2 e 4 della nostra Carta Costituzionale.

È molto importante che la regolamentazione del diritto di famiglia si basi anche sulle norme che riguardano i diritti della persona, così come sanciti dalla nostra Costituzione.

Molte sono le fonti, anche internazionali, che affrontano il tema dei diritti civili, così la Carta europea dei diritti dell’uomo “pone la persona al centro della sua azione” ed afferma che “la dignità umana è inviolabile”, i principi fondativi sono quelli della dignità, libertà, eguaglianza, solidarietà, cittadinanza, giustizia; valori che do-vrebbero trovare una loro stabile e duratura collocazione all’interno della famiglia e costituire la base su cui intessere le relazioni familiari.

Scrivi a: simonanapolitani@libero.it











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