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Difendersi dai corsi di autodifesa

Difendersi dai corsi di autodifesa

UISP - Corsi di autodifesa, alcune regole base per non farsi del male

Lanzon Paola Domenica, 30/09/2012 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Ottobre 2012

Sono personalmente favorevole ai corsi di autodifesa. Ho organizzato il primo nel 1996, lanciato da un convegno sui temi della violenza, con la presenza sempre stimolante di Lidia Menapace. Da allora ogni tanto ripropongo una formula che negli anni risulta quella che maggiormente risponde alle richieste di sicurezza delle donne. È però un corso impegnativo per chi organizza, per chi insegna e per chi partecipa. Perché? Prima di tutto perché non esiste tecnica, gesto, disciplina miracolosa in grado di insegnare a chiunque le mitiche “quattro mosse” salvavita. Diffidate sempre di chi promette di insegnarvi in una manciata di lezioni ad abbattere fisicamente un bruto. Le tecniche miracolose non esistono. Esistono al contrario atteggiamenti, precauzioni, comportamenti, informazioni in grado di prevenire, evitare o governare eventuali situazioni di pericolo. Questo si può insegnare e quindi imparare. Un corso di autodifesa deve quindi educare a mantenere la nostra sicurezza, sia dal punto di vista fisico che culturale e sociale. Per questo motivo io inserisco sempre oltre alla sezione fisico/sportiva, che ovviamente impegna la metà del monte ore complessivo, anche una buona parte di interventi di alcuni esperti ed esperte: psicologa, avvocata, forze dell’ordine, medico di pronto soccorso, esperte di centri antiviolenza. Questa formula di corso mi permette di sviluppare con appropriatezza il concetto di sicurezza personale, in un’accezione larga che tiene in considerazione la persona inserita nel contesto in cui vive ed in cui il principio generale è la consapevolezza di sé, del proprio corpo, dei propri diritti, e delle caratteristiche dell’ ambiente che ci circonda. È quindi un corso che, con queste caratteristiche, non può durare meno di due mesi e mezzo con un impegno di due volte alla settima per due ore ogni incontro. Questo tipo di percorso lascia però un segno: è come imparare a guidare la macchina o la bicicletta: all’inizio ci sente tutte un po’ Calimero, goffe e imbranate, ma alla fine le competenze acquisite diventano parte di noi e non ci lasciano più.



Piccolo test di autodifesa

„Ï Quando torni la sera tardi e vai alla porta di casa hai già in mano le chiavi o ti ritrovi al buio e sola in strada immersa nella tua borsa gigante a cercarle?

„Ï Quando cammini per la strada ti domandi mai chi hai intorno a te? Ti soffermi nell’osservazione di chi ti circonda?

„Ï Provi un senso di fastidio quando le persone che ti parlano si avvicina troppo?

„Ï Ti accorgi e reagisci quando hai qualcuno alle spalle ?

„Ï Ti sentiresti in grado di infilare con cattiveria un dito in un occhio ad un uomo che vuole aggredirti?

Se la risposta a queste domande conta una prevalenza di no, forse hai bisogno di un corso di autodifesa……

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