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Dietro ogni grande uomo…

Dietro ogni grande uomo…

Note ai margini - "Siamo diretti discendenti di quell’impero romano, nato da uno stupro di massa, a guardar bene la vicenda del ratto delle Sabine, e dove Caligola fece senatore il suo cavallo preferito, forse è per quello che non ci indigniamo abbasta

Castelli Alida Martedi, 02/06/2009 - Articolo pubblicato nel mensile NoiDonne di Giugno 2009

Sembra che sia stata Virginia Woolf ad affermare che “dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna” variamente interpretabile come madre o moglie, in molti casi credo entrambe. Mi è sempre sembrata una frase che contiene un certo risarcimento per le donne che sono così poco presenti “fuori dall’ombra” nella storia, nelle arti, nelle scienze e nell’esercizio del potere. In un interessante libro, destinato alle adolescenti, ma utile per tutti: “Le tue antenate”, Rita Levi Montalcini ci ricorda che sono invece state molte le donne che si sono cimentate fin dall’antichità anche negli studi scientifici, ad esempio, superando tuttavia pregiudizi, ostacoli di varia natura e rischiando spesso la vita. E anche in questo caso troviamo moltissime donne che hanno collaborato, o condotto ricerche in prima persona quasi sempre senza riconoscimento se non addirittura vedendosi sottratto il lavoro.

Anche nell’esercizio del potere, in effetti, grandi uomini politici del passato, ma anche del presente, sono stati supportati, consigliati, da donne quasi sempre dietro le quinte, è recente infatti il ruolo ufficiale di first lady nelle grandi democrazie contemporanee.

Ma a guardare bene, dietro ogni grande, o almeno importante uomo, le donne non sono una sola, sono sicuramente più d’una. In un recente film Bellocchio ripropone la storia di Ida Dalser la prima compagna di Mussolini, che come sappiamo non si limitò a lasciarla, ma facendola passare per pazza la fece rinchiudere in manicomio dove morì. Storia con la Dalser vissuta, per altro, in contemporanea di quella che sarebbe diventata la moglie Rachele ripetutamente tradita, senza grandi problemi di riservatezza.

E al di là dei giudizi morali, etici, che non sembrano molto “attuali” nella sostanza, e al di là dei giudizi psichiatrici, che non ci interessano tanto, mi piacerebbe capire di quante donne hanno bisogno i cosiddetti grandi uomini. E mi dispiace vedere quante donne più o meno “grandi” sono disposte a stare dietro a questi uomini, perché non mi sembrano poi così “grandi” ma piuttosto vedo un banale senso di maschilismo, disprezzo più o meno velato per le stesse donne di cui si circondano. E il disprezzo rimane, anche se qualcuna di queste donne viene qualche volta promossa, ed esce da dietro le quinte, spesso quelle del mondo dello spettacolo, per arrivare sul palcoscenico della politica. Forse è la confusione tra teatro e politica, che andrebbe svelata, così non ci sarebbero equivoci su quale aspetto fisico sia necessario per entrare nel mondo politico, e forse si farebbe un po’ più attenzione ad altre doti.

Forse la questione tornando alla citazione della Woolf potrebbe essere che dietro ad ogni uomo c’è la donna o meglio le donne che si merita, ma non mi convince.

Del resto siamo diretti discendenti di quell’impero romano, nato da uno stupro di massa, a guardar bene la vicenda del ratto delle Sabine, e dove Caligola fece senatore il suo cavallo preferito, forse è per quello che non ci indigniamo abbastanza.



(1 giugno 2009)

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