Lasciare il segno 2023 si svolge tra l’11 e il 17 giugno e una seconda parte tra il 30 settembre e il 15 ottobre
In giugno si svolgerà a Luino, in provincia di Varese, l’anteprima di Lasciare il segno 2023 il cui tema sarà Dialoghi con la natura.
L’iniziativa, organizzata dallo Spazio 28 Arte contemporanea, vedrà una prima parte svolgersi alla Masseria di Villa Petrolo Filippi tra l’11 e il 17 giugno e una seconda parte tra il 30 settembre e il 15 ottobre sia alla masseria che a Palazzo Verbania, sempre a Luino.
Foto 2 Masseria
Villa Petrolo Filippi è una costruzione liberty del 1911 progettata dall’architetto Giuseppe Petrolo
Foto 3 Villa Petrolo Filippi
Mariella Filippi, progettista, curatrice e conduttrice, si ispira ai temi dell’artista svizzera Nilla Six per proporre le iniziative di Lasciare il segno, iniziative che hanno sempre l’obiettivo della salvaguardia dell’ambiente, sia in termini naturali che architettonici.
Quella di quest’anno è la decima edizione, la prima fu nel 2008. Per i primi anni, Lasciare il segno si svolse annualmente, da qualche tempo ha cadenza biennale.
Nilla Six, nata nel 1932, ha svolto l’attività di docente di xilografia a Basilea trasferendosi poi a Luino in una villa ereditata da una zia.
Mariella parla con dolcezza dell’artista e dei temi che amava indagare fiabe, racconti, natura, gatti, viaggi. Nilla prima dalla sua morte, avvenuta nel 2006, volle donare alla famiglia il torchio e i materiali propri della tecnica xilografica. Tecnica che viene presentata e portata avanti da Anna Filippi, architetta, ultima allieva di Nilla.
Foto 4 Il torchio di Nilla Six
Foto 5 Materiali di Nilla Six
Mariella Filippi è una donna intelligente, cortese, disponibile al punto di piantare per me i chiodi nel muro di sassi per sostenere la mia installazione. Siamo in tre a lavorare per allestire le nostre opere in una giornata, per fortuna e nonostante le preoccupazioni, di sole. Mariella sostiene e consiglia, porta chiodi, martelli, scale. Si mette a disposizione.
E lo fa anche quando le ricordo il mio interesse per il lavoro di artiste accompagnandomi a vedere e a fotografare alcune opere già in loco.
Maria Eitle Vozar ha ipotizzato una consecuzione di tubi che, partendo da una fossa realizzata nel pavimento di uno dei locali della masseria, simbolicamente continuano il proprio percorso sotterraneo per emergere alla luce del sole in una gabbia del giardino.
Foto 6 Opera di Maria Eitle Vozar part.
Foto 7 Opera di Maria Eitle Vozar part
Gretel Fehr presenta due libri d’artista magistralmente collocati da Mariella Filippi di fronte ad una finestra il cui telaio verde rimanda ai verdi utilizzati dall’artista italo tedesca per esplicitare il rapporto positivo con la natura e per dare forza, attraverso l’uso del contrasto tra complementari e del giallo primario, simbolicamente rappresentante la luna e il sole, all’equilibrio tra acqua, aria, terra e fuoco, elementi cosmici.
Foto 8 Gretel Fehr Libro d’artista
Foto 9 Gretel Fehr Libro d’artista
Alicia Iglesias, artista spagnola, ha disegnato su forme geometriche aperte o chiuse , da lei realizzate utilizzando carta e cartone, particolari di foglie e fiori ripresi dall’Erbario di Emily Dickinson, creando un’installazione aperta che vede le forme tridimensionali disporsi in una sorta di volo sulla parete. Un inno alla libertà e alla natura nello stesso tempo.
Foto 10 Alicia Iglesias in allestimento
Foto 11 Alicia Iglesias particolare dell’installazione
Saba Najafi, iraniana, ha realizzato con la cartapesta e la carta numerose strutture, alcune più grandi, altre più piccole, in forma di sassi. Forme che, appese con fili di nylon, danno, al primo momento, un’impressione surreale. Chi osserva lo spazio di sassi sospesi incontra poi un senso di spiritualità, senso che porta ad analizzare i particolari che Saba ha inserito, pezzi di cotone, scritte in lingua Farsi, elementi che rimandano ad un rapporto equilibrato tra viventi.
Foto 12 Saba Najafi in allestimento
Foto 13 Saba Najafi installazione
Daniela Barzaghi ha posto nella sala Dorfles un’ installazione a pavimento e un libro realizzati utilizzando carta e materiali naturali, terra, sabbia, legno, conchiglie
Foto 14 Daniela Barzaghi
Jessica Carrol propone opere in ceramica e in bronzo nelle quali operose api sembrano muoversi su alveari. Un’evidente allusione al pericolo che deriverebbe all’umanità dalla scomparsa di questi insetti.
Foto 15 Jessica Carrol
Foto 16 Jessica Carrol part.
Foto 17 Jessica Carrol bronzo
Le api compaiono anche in una xilografia di Nella Six. Altre xilografie sono esposte e a disposizione di chi visiterà la mostra.
Foto 18 Nilla Six xilografia
Loredana Muller ha realizzato un telero di grande impatto che si staglia sulla parete di fondo della sala espositiva dedicata a Gillo Dorfles. L’artista ha creato i colori utilizzando ossidi e pigmenti legati con olio di papavero e di lino componendo tracce di paesaggio in spazi quadrati.
Foto 19 Sala Gillo Dorfles con telero di Loredana Muller
Sibylle Laubli è affascinata dal legno ‘vissuto’, trascinato, una volta caduto a terra, dall’acqua, abitato da insetti. Sibylle raccoglie i legni che il lago restituisce alla spiaggia, li ripulisce, li nutre con olio e li avvolge in una sorta di membrana robusta e trasparente che rimanda ad una vita nuova, luminosa e splendente.
Foto 20 Sibylle Laubli
Danila Denti espone una composizione di opere realizzate con una controstampa di incisione acquaforte acquatinta poi elaborata con impronte di elementi vegetali
Forme rettangolari e quadrate in colori associati alla natura rimandano simbolicamente ai colori che accoglieranno il pubblico che, visitando la mostra, cammineranno nel giardino della villa.
Foto 21 Danila Denti
Foto 22 Fiori del giardino.
Io ho utilizzato solo materiali ecocompatibili per realizzare un’installazione a parete e un’opera tridimensionale, anch’essa a parete. Colori composti con cenere o pigmento ocra e colla di coniglio, legno, tela, corda, elementi quali rami e un nido raccolti durante passeggiate. Un tentativo di sostenere quell’utopia così necessaria di rapporto equilibrato tra natura e attività umana.
Foto 23 Antonella Prota – Giurleo due opere
Foto 24 Antonella Prota – Giurleo part. Fili tra nidi e nodi
Foto 25 Antonella Prota – Giurleo libro oggetto
Mariella continua ad accompagnarmi esplicitando una passione molto forte per l’arte al punto che io,che la conosco come gallerista, devo chiederle da dove le venga questo interesse. Scopro così che Mariella ha frequentato il Liceo artistico e l’Accademia di Brera a Milano e ha insegnato Educazione artistica nella scuola media.
Nel ‘93, con i quattro figli ormai grandi, ha ripreso l’attività artistica e si è dedicata alla realizzazione di opere in vetro e in ceramica, sino a quando ha dovuto smettere per un’allergia agli ossidi e per un problema agli occhi. Da quel momento, nel 2003, è iniziata la sua attività di gallerista a San Bernardino, attività che le ha permesso di continuare il suo rapporto con l’arte e di riprendere contatto con artiste e artisti, sia in Italia che in Svizzera, facendo della sua galleria, Spazio 28, un punto culturale rilevante per il territorio e non solo.
Foto 26 catasta di legno
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