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DIABUNA STORY - Un dolce, melanconico ricordo di ELIO NASCOSI

DIABUNA STORY - Un dolce, melanconico ricordo di ELIO NASCOSI

Questa storia appartiene alla memoria collettiva del tempo di guerra e alla stessa memoria, ma nella fattispecie personale, affettiva, di mio padre che racconta un'esperienza terribile accadutagli da ragazzo: l'assistere alla orribile morte di Diabuna

Giovedi, 06/05/2010 - DIABUNA STORY



Un dolce, melanconico ricordo di Elio Nascosi





Accadde il 13 aprile 1945, alle ore 9.30 circa.

Ricordo, era una mattinata serena, luminosa. Era primavera, finalmente.

La campagna in località Magnanine, in territorio ferrarese, col risveglio della natura al tepore della nuova stagione, era un incanto indescrivibile di verde, florida e silenziosa ad un tempo, dopo un inverno ormai finito freddo, rigido, trascorso in un vecchio magazzino di attrezzi agricoli, unica compagnia...il frumento!!.

Non esisteva, in quel luogo, la corrente elettrica: l'unica illuminazione era costituita dalle candele o da una vecchia lampada a petrolio della nonna.

Diabuna era la mia tenera, dolce amica della porta accanto...

Al mattino, appena alzati, ci incontravamo ed insieme ci recavamo nel fienile e sull'argine del Poggetto, in cerca di nidi di rondini ed altri uccelli.

Le rondini, rammento, erano appena arrivate dai paesi africani.

I loro nidi e le piccole uova da loro covate con tanto amore e tanta dedizione

destavano in noi grande gioia e curiosità.

Le Magnanine sembravano lontane dalle brutture della guerra in corso che

terrorizzava l'intera città di Ferrara, oltreché il resto del mondo ed il mio, piccolo

mondo, allora compreso tra l'aeroporto ed il paese di San Martino dove sono nato.

San Martino fu gravemente fatto oggetto e colpito, il sei giugno del 1944, da un feroce, disumano spezzonamento che massacrò i miei più cari amici d'infanzia come

Tonino Tonioli, Radames Orlandi e tanti altri.

Ad un tratto apparvero in lontananza due punti neri in rapido avvicinamento: erano due velocissimi aerei da caccia americani, i famigerati quanto noti Mustang.

In un baleno ci furono addosso, scatenando l’inferno, con lancio di bombe e di micidiali scariche di cannoncini di bordo che andarono a colpire Diabuna, mentre,

terrorizzata, fuggiva in direzione dell'aia, alla ricerca di un improbabile rifugio.

II pilota U.S.A. non la risparmiò, riducendola in fin di vita.

Aveva sette anni…

Era un angelo luminoso, festosa e sempre piena di vita: era la vita stessa!!

Un anemone azzurro che mi porterò nel cuore per l'eternità.

Diabuna carissima, il tuo dolce, innocente sorriso, a distanza di oltre sessant'anni, è sempre davanti ai miei occhi.

Mentre scrivo, ti vedo.

Sei sempre con me. Sei la sorellina che avrei voluto.

Ora sei in cielo, sicuramente in Paradiso e so che da lassù mi vedi, Diabuna.

Ciao, tuo Elio



(Elio NASCOSI)

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